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Per il lusso (eBook)
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Regina di Luanto
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Formato :
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EPUB |
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Lingua:
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Italiano |
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Editore:
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StreetLib |
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Codice EAN:
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9791223941331 |
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Anno pubblicazione:
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2025 |
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Note legali
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Descrizione
Come di consueto, verso l’ora del pranzo la signora Arnoni con le tre figlie, si erano riunite nel salottino, comunemente detto di lavoro, sebbene nulla nel suo elegante arredamento ne suggerisse l’idea; ma lo chiamavano così, soltanto per distinguerlo dalle altre, più sfarzose sale di ricevimento, meno spesso abitate.
— O dunque non si mangia stasera? – domandò ad un tratto la maggiore delle sorelle, Lena, interrompendo la lettura di un libro che tenne socchiuso fra le mani posate in grembo.
— E il teatro? – disse di rimando Nora, tuttavia intenta ad accomodare, rialzare, lisciare davanti allo specchio, le ondulazioni della sua sapiente e ricercata pettinatura.
— Facile a prevedere! – rispose con tranquillo sarcasmo Stenia, la sorella minore; – secondo il solito arriveremo alla fine del primo atto e sarà già una bella grazia!
E com’ebbe finito di dire, con una spinta nervosamente impaziente, accelerò il moto oscillante della poltrona a dondolo, nella quale stava distesa con le braccia incrociate alte al disopra della testa.
— Com’è fastidioso quel tuo dondolio! – brontolò la signora Concetta Arnoni, spiegazzando in un gesto irritato il giornale, che distrattamente scorreva qua e là.
Stenia rallentò di malavoglia il movimento della poltrona, poi dopo uno sbadiglio, chiese:
— O che ora è?
— Le sette e tre quarti, quasi...
— E non tornano? Né babbo, né Massimo?
Di scatto ella balzò in piedi dirigendosi verso la finestra: quando vi fu vicina, sua madre che l’aveva seguita con lo sguardo inquieto, gridò:
— Non aprire! non aprire, Stenia! – ed istintivamente alzò il giornale aperto con l’atto di difendersi da un improvviso colpo d’aria.
— Ma no, mamma, non apro; guardo di dentro: – assicurò Stenia accostandosi al cristallo della finestra, dove appoggiò la fronte, restando ritta, immobile a spiare giù nella strada fra l’andirivieni della gente il ritorno del padre.
Evitato il pericolo della ventata la signora Concetta stava per riprendere la lettura del giornale, ma ne fu distolta da una interrogazione di Nora.
— Mamma, ti pare che mi stia bene davvero la divisa da una parte? La pettinatrice si è ostinata a volermela fare, affermando che la pettinatura è più nuova, più elegante; ma che me ne importa, se mi sta male? Di’ la verità... Ho ragione?... Guarda!
E così dicendo si voltò verso la madre, ergendosi davanti a lei nella grazia squisita della sua perfetta bellezza. Di statura giusta, ben proporzionata, con un delicato viso di un biancore latteo, uniforme, nel quale risaltavano fra le ciglia scure, i meravigliosi occhi dalle pupille glauche, cosparse di punti scintillanti, come hanno certe acque illuminate dal sole; le rosse e tumide labbra semiaperte su denti di perla, la piccola testa coronata di un impareggiabile diadema di capelli fulvi fiammeggianti di mille riflessi d’oro e di rame, la ragazza era un vero esemplare di bellezza. Soltanto, guardandola si aveva subito l’impressione che quella bellezza non aveva altro da offrire; Nora era bella, niente altro che bella: a prima vista si capiva che a quello solo era destinata.
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