La sedia vuota (eBook)

La sedia vuota (eBook)

Maria Gelso
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Lingua: Italiano
Editore: StreetLib
Codice EAN: 9791220805216
Anno pubblicazione: 2021
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Descrizione

L’idea della morte ci fa paura e di solito la allontaniamo relegandola nei luoghi del silenzio. Ma quando ci accade e ci strappa da un affetto, la sofferenza psichica, seppure muta, urla grida di dolore. Quando la morte colpisce chi amiamo, lascia un vuoto insostituibile; ci destabilizza fino a farci perdere il significato e il senso della vita. Ci strappa da quanti avremmo voluto al nostro fianco per sempre. Un per sempre che non si adatta alla caducità della vita umana, la cui illusione, tuttavia, spesso ci fa rimanere attanagliati nel lutto. Il significato della vita non può risiedere nella sua durata, eppure la perdita di una persona cara ci strappa l’anima. Ognuno dovrà avere il suo tempo per ricucirla, nonostante la frenesia della quotidianità ci richiami con urgenza nel vortice dei mille impegni sociali. Tre sono i giorni di lutto riconosciuti ad un lavoratore. Tre giorni la società concede alla morte, al pensiero che gli si può dedicare. Ben oltre quei tre giorni va il tempo necessario alla ricerca e al ritrovamento di senso della vita dopo che essa è stata modificata dalla perdita di una persona cara. Nella storia dell’umanità ci sono epoche in cui la morte è più presente tra i vivi, nel senso che se ne parla e se ne sente parlare di più. Tanti negli ultimi mesi hanno perso una persona amata. Tanti sono andati via senza un saluto, senza il conforto di uno sguardo familiare, senza un rito di passaggio che attenuasse lo strazio dell’estrema separazione. Quanti quest’anno se ne sono andati da soli! Tanti, non potendo vegliare i propri cari prossimi alla morte ai piedi del letto di un ospedale, lo hanno fatto aggrappati alle vetrate esterne delle strutture che li accoglievano. E’ capitato anche a me. Così se n’è andata mia madre. Un pomeriggio della primavera del 2020. Abbandonata al suo dolore da una Sanità incapace di rispondere al singolo di fronte ad un’emergenza globale, abbandonata dai suoi familiari tenuti fuori per l’emergenza Covid. Così se n’è andata mia madre, come tanti… Superata la fase della negazione, della incredulità, del torpore che anestetizza di fronte a quella che è una delle esperienze più dolorose della vita, ho passato notti intere a pregare di poter tornare indietro, di poter tornare indietro solo di poco per poter dire tutte le cose non dette, per poter agire tutti gli abbracci mancati, per poter parlare tutti gli inutili silenzi… “Per potermi mettere accanto a te, carne su carne, e abbracciarti, mamma cara, fino a sentirti dentro, fino a ritornarti dentro”. Ancora oggi continuo ad annusare i suoi panni, il suo odore che non posso difendere dal tempo che, giorno per giorno, inesorabile ruberà la sua essenza; rimarranno solo oggetti e foto mute e dentro di me un vortice di ricordi sempre più sbiaditi. Con le pagine di questo breve racconto, nato nel vuoto che resta dopo un lutto, per quanti che come me lo hanno vissuto e lo vivono, voglio essere compagna di viaggio, non maestra di quello che è meglio fare o non fare quando si perde una persona cara. Maria Gelso