Ceux de Manouchian (eBook)

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Astrig Atamian
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Compatibilità: Tutti i dispositivi
Lingua: Fra
Editore: Presses universitaires de Rennes
Collana: Histoire
Codice EAN: 9791041305612
Anno pubblicazione: 2025
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Descrizione

Ceux de Manouchian : la formule évoque les résistants communistes de l’Affiche rouge qui ont symboliquement suivi leur chef au Panthéon le 21 février 2024. Si le nom de Missak Manouchian renvoie au sacrifice des FTP-MOI et au poème d’Aragon chanté par Ferré, il incarne aussi un mouvement méconnu, celui des « rouges » de la diaspora arménienne. Née au lendemain de la Première Guerre mondiale, formée de rescapés du génocide orchestré dans l’Empire ottoman par le gouvernement jeune-turc, cette diaspora se fracture politiquement dès sa construction. De l’Arménie historique ne subsiste qu’un résidu en Transcaucasie. Or, ce territoire autrefois intégré à l’Empire russe est devenu soviétique après avoir connu une éphémère indépendance entre 1918 et 1920. « Mieux vaut les Russes que les Turcs », se rassurent les uns. « Vive l’Arménie libre et indépendante ! », clament les autres. À cette configuration qui cristallise les divisions dans l’exil, s’ajoute un autre élément : soucieux d’organiser les travailleurs immigrés recrutés en masse dans les industries, le Parti communiste français crée les groupes de langue de la Main-d’œuvre étrangère (MOE puis MOI pour Main-d’œuvre immigrée). C’est ainsi que des Arméniens adhèrent au tout jeune PCF au mitan des années 1920. D’autres les rejoignent durant le Front populaire à l’instar de Missak Manouchian. La lutte clandestine contre l’occupant draine une nouvelle vague de militants. Certains font le choix de s’installer en Arménie soviétique une fois la paix revenue. Ceux qui restent en France animent la Commission nationale arménienne du PCF qui disparaît à la chute de l’URSS, tournant la page d’un mouvement à l’intersection des mondes arménien, soviétique et français. De cette histoire qui s’est déroulée en marge de la guerre froide, perdure un lien ténu entre le PCF et la communauté arménienne qui repose sur la mémoire de Manouchian.