Mujer peor (eBook)

Mujer peor (eBook)

Ana Ojeda
Ana Ojeda
Prezzo:
€ 11,99
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Lingua: SPA
Editore: RANDOM HOUSE
Codice EAN: 9789877693713
Anno pubblicazione: 2024
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Descrizione

Un episodio del melodrama político vernáculo, el brote de rebeldía de una empleada de una corpo o la codicia que anida en el corazón de toda familia o consorcio… estas tres historias en verso estallan la risa y la sintaxis. Liberada de la breve cárcel de la oración erudita y los personajes solemnes, Ana Ojeda enardece en Mujer peor su asalto literario-feminista-anticapitalista anunciado ya en Furor fulgor. En la primera de estas tres nouvelles, "Lograr los logros", un trío de monjas busca reconvertir su convento, mancillado por una embarazosa irrupción nocturna, en un emprendimiento lucrativo; en "Urara", una oficinista —¡HARTA! de una multinacional— dinamita el rito pavote y bienintencionado de los deseos navideños, brindando a la muerte de su jefe; por último, en "Alcanfor", una anciana vuelve milagrosamente del alzhéimer para descubrir oscuro contubernio entre vecinos y sobrinos, que han aprovechado el impasse para despojarla del departamento en el que vive. En Ojeda, el canon literario deviene reprogramación política. Ya no se trata solo de desacatarse contra la absurda prohibición del uso del lenguaje inclusivo. Se trata de romper la unidad básica del castellano. Y de reírse de todo. ¡Viva la literatura! La crítica dijo: «Cada una de estas obras evidencia la maestría de Ojeda en el manejo del lenguaje y una capacidad descomunal en el tratamiento de temas que van de la cotidianidad hasta fenómenos emocionales y naturales». Carlos Aletto. Radar Libros, Página/12 «Nada más atractivo que repensar el canon literario y el feminismo y el trabajo y tantas otras cosas según lo propone Mujer peor: sacándonos el sombrero por su solidez, deleitándonos con sus magníficas operaciones de lenguaje y riéndonos a carcajadas por su senido del humor. Uno de esos libros sísmicos, fundamentales». María Sonia Cristof «Ana Ojeda para la oreja y saca la lengua. Extrae de un tupper supuestamente limpio los restos de alguna lengua apenas bífida (¿castellano/argenta?) y los deja que se contagien de cualquier dialecto o bifurcación que su orejota musical vaya escuchando. La promiscuidad de géneros y hablas es poética y política. En Mujer peor, para colmo, hace cantar al engendro en rima. El resultado es desopilante». Analía Couceyro «Lo que Ana Ojeda está haciendo con el lenguaje en los sucesivos libros que va escribiendo es deslumbrante. No está escribiendo una obra; inventó una sintaxis. Es formidable». Martín Kohan «El español/castellano es, para Ana Ojeda, una zona franca a través de la cual evade los controles aduaneros de la RAE y le da rienda suelta a tropelías lingüísticas nutridas de militancia.» Pablo Díaz Marenghi, Revista Ñ