Viola di morte (eBook)

Viola di morte (eBook)

Tommaso Landolfi
Tommaso Landolfi
Prezzo:
€ 10,99
Compra EPUB
Prezzo:
€ 10,99
Compra EPUB

Formato

:
EPUB
Cloud: Scopri di più
Lingua: it
Editore: Adelphi
Collana: Adelphi eBook
Codice EAN: 9788845983689
Anno pubblicazione: 2022
Scopri QUI come leggere i tuoi eBook
Disponibile anche nella versione a stampa a € 22,00
Dati:
317 p., brossura

Note legali

NOTE LEGALI

a) Garanzia legale, Pagamenti, Consegne, Diritto di recesso
b) Informazioni sul prezzo
Il prezzo barrato corrisponde al prezzo di vendita al pubblico al lordo di IVA e al netto delle spese di spedizione
Il prezzo barrato dei libri italiani corrisponde al prezzo di copertina.
I libri in inglese di Libraccio sono di provenienza americana o inglese.
Libraccio riceve quotidianamente i prodotti dagli USA e dalla Gran Bretagna, pagandone i costi di importazione, spedizione in Italia ecc.
Il prezzo in EURO è fissato da Libraccio e, in alcuni casi, può discostarsi leggermente dal cambio dollaro/euro o sterlina/euro del giorno. Il prezzo che pagherai sarà quello in EURO al momento della conferma dell'ordine.
In ogni caso potrai verificare la convenienza dei nostri prezzi rispetto ad altri siti italiani e, in moltissimi casi, anche rispetto all'acquisto su siti americani o inglesi.
c) Disponibilità
I termini relativi alla disponibilità dei prodotti sono indicati nelle Condizioni generali di vendita.

Disponibilità immediata
L'articolo è immediatamente disponibile presso Libraccio e saremo in grado di procedere con la spedizione entro un giorno lavorativo.
Nota: La disponibilità prevista fa riferimento a singole disponibilità.

Disponibile in giorni o settimane (ad es. "3-5-10 giorni", "4-5 settimane" )
L'articolo sarà disponibile entro le tempistiche indicate, necessarie per ricevere l'articolo dai nostri fornitori e preparare la spedizione.
Nota: La disponibilità prevista fa riferimento a singole disponibilità.

Prenotazione libri scolastici
Il servizio ti permette di prenotare libri scolastici nuovi che risultano non disponibili al momento dell'acquisto.

Attualmente non disponibile
L'articolo sarà disponibile ma non sappiamo ancora quando. Inserisci la tua mail dalla scheda prodotto attivando il servizio Libraccio “avvisami” e sarai contattato quando sarà ordinabile.

Difficile reperibilità
Abbiamo dei problemi nel reperire il prodotto. Il fornitore non ci dà informazioni sulla sua reperibilità, ma se desideri comunque effettuare l'ordine, cercheremo di averlo nei tempi indicati. Se non sarà possibile, ti avvertiremo via e-mail e l'ordine verrà cancellato.
Chiudi

Descrizione

La prosa di Landolfi, tra le più musicali della letteratura italiana, lascia intravedere in filigrana un’ambizione poetica dirompente ma al tempo stesso messa a tacere, forse per l’oscuro timore – evocato in un racconto del 1937, «Night must fall» – che a lasciarsi andare «ne sarebbe venuto fuori qualcosa di troppo bello ... e allora tutto sarebbe finito e riprecipitato in una voragine senza fondo». Ancorché non esercitata, tuttavia, quella «divina facoltà» non poteva che riaffiorare: non a caso, fra gli anni Cinquanta e Sessanta, mentre si accentua il suo sdegnoso isolamento, Landolfi abbandona ogni progetto di romanzo per dedicarsi a una scrittura diaristica, e dunque innocente, che prepara il ritorno alla poesia. «Non trovo conforto / Se non nelle distorte / Battute / D’una musica perduta. / La prosa m’opprime: / Non la parola che dirime, / Mi giova, / Ma l’avventurosa prova / Del verso gettato al vento» leggiamo in «Viola di morte», diario in versi apparso nel 1972, dove Landolfi ci mostra quel volto che sempre aveva velato «in modo quasi ossessivo, come se fosse dominato da un puro istinto di sopravvivenza che lo costringa a ripetere continuamente il suo nome» (Citati). Ed è il volto sublimemente lunare e tenebroso, talora deformato dal rancore, di chi, murato in «queste aride sedi / Di terrore e d'angoscia», non conosce che la «Soverchiante fatica / Della vita vissuta», il dileguarsi dell'amore e il dilagare della morte – castigo terribile di un Dio livido e iniquo. Ma il sogno che «il nulla avvolga nelle sue pieghe dissimulate, fruscianti e trionfali ogni cosa e ogni persona» cela il bruciante desiderio di cogliere «tutto ciò che sta “più in là”, e di cui non vedremo mai traccia», e persino rabbie e furie non sono che «sempre rinnovate dichiarazioni d'amore all'infinito» – talché, e sono ancora parole di Citati, il senso ultimo di «Viola di morte» è quello di «un’attesa senza nome, di una nostalgia continuamente delusa, di una speranza che osa appena intravedere un vago fantasma lungo i nuvolosi e fuggevoli confini del cielo». Collisione, quella tra un mondo atrocemente rimpianto e la sua perentoria negazione – e dunque tra canto e istanza ragionante –, che trova in questi versi una mirabile espressione: Credevo allora d'essere in esilio E che un prossimo giorno Avrei potuto far ritorno Al mio reame sconfinato, e tutto Che qui m'era rapito O rimaneva inascoltato – Soavità, bellezza, Amore, gioia, tenerezza, Gloria, potenza – mi sarebbe reso. Oggi ben so che questo, Questo e non altro è il sordo regno mio