Mis años en New York (1965-1974) (eBook)

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Marta Minujín
Marta Minujín
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Lingua: SPA
Editore: LUMEN
Codice EAN: 9788426481894
Anno pubblicazione: 2024
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Descrizione

El extraordinario derrotero artístico y vital que sigue a Tres inviernos en París. Diarios íntimos (1961-1964). Anécdotas y reflexiones de una artista en pleno proceso de expansión creativa. Un libro fundamental para transitar el tiempo de su consolidación internacional. La llegada de Marta Minujín a Nueva York en 1965 tras ganar el Premio Di Tella marca el comienzo de una historia de amor y conflictos con la ciudad y su incursión en el pop y el arte psicodélico. Este libro reúne sus experiencias de esa década, y narra en detalle los obstáculos materiales y personales que debió afrontar, como el dinero siempre escaso, el desconocimiento del idioma, la dificultad de no pertenecer a un mundo de artistas locales mimados que daban cócteles en sus inmensos atelieres, la depresión, y el modo en que logró transmutarlos en arte-arte-arte. Su relación con los protagonistas de la época, Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Robert Rauschenberg, Carolee Schneemann, Pierre Restany, Allan Kaprow y Wolf Vostell; las galerías en las que expuso -Bianchini, Stefanotty, Howard Wise- o los bares y discotecas que frecuentó -Elaine's, Max's Kansas City- acompañan su creciente reconocimiento en instituciones como la Americas Society y el MoMA. En paralelo, se describen desde su gestación las ambientaciones, los happenings, las performances y las intervenciones lúdicas en los medios de comunicación que realizó, un frenesí del que surgirán obras tan emblemáticas como Simultaneidad en simultaneidad, Minuphone, Minucode, Interpenning, Kidnappening, Frozen Erotism, The Soft Gallery, entre otras, que a la vez irán esbozando el perfil excepcional y único de la gran artista contemporánea, desde siempre y eternamente, sinónimo de vanguardia. La crítica dijo: «El genio suele aparecer temprano, aunque a menudo se desvanece con los años. Minujín no se ha desvanecido. Sigue floreciendo porque para ella "todo es arte"». New York Latin Culture Magazine «Tres inviernos en París no es el lamento de una mártir, ni siquiera de una sacrificada. Son los partes que una yihadista del arte envía desde el campo de batalla donde libra una guerra que está segura de ganar si, y sólo si, hace lo que tiene que hacer para ganarla: básicamente, desinteresarse por completo de todo lo que no sea ella». Alan Pauls