Die Liebe und der Tod (eBook)

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Erik Neutsch
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Lingua: TED
Editore: EDITION digital
Codice EAN: 9783956550065
Anno pubblicazione: 2014
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Descrizione

Nein, so kennt man den Schriftsteller Erik Neutsch nicht unbedingt. Sondern eher als einen harten und Konflikten nicht ausweichenden Schreiber wie zum Beispiel seine berühmten Bücher wie „Spur der Steine“ und „Auf der Suche nach Gatt“ beweisen – oder auch sein unvollendet gebliebenes Hauptwerk, die fünf Bände „Der Friede im Osten“. Ein abschließender sechster Band war nicht mehr geschrieben worden. Aber Neutsch hatte von Anfang an auch eine gefühlvollere und lyrische Seite, wie die in diesem Band vorgestellten Gedichte zeigen. Sie wurden zu unterschiedlichen Zeiten geschrieben. Im ersten Teil finden sich frühe Gedichte des jungen Autors, Jahrgang 1931, in denen sich Neutsch in den vierziger und fünfziger Jahren des vorigen Jahrhunderts in jungen Jahren mit der Liebe und der Vorfreude auf ein Mädchen und auf gemeinsames Glück auseinandergesetzt hat wie in NÄCHTLICHE GEDANKEN (17.8. 1948), dessen letzte Zeilen lauten: Ich habe an dich gedacht, als der Mond in die Wolken stieg. Ich habe gebangt die Nacht und gebetet um unser Glück Oder in WIDMUNG Ein leises Ja von deinen Lippen, es gibt mir Mut, tilgt alle Schmerzen. Ein stummes Nicken deiner Augen ist Balsam meinem wunden Herzen. Ein leises Ja auf meine Bitten, ein Liebeshauch wie blühend Flieder, es tut mir gut, löscht alle Leiden und gibt mir meinen Frieden wieder. (23. 1. 49) Auch wenn diese jugendlichen Texte noch sehr schwärmerisch klingen, so lässt sich aus ihnen dennoch die ganz eigene Stimme eines künftigen Literaten heraushören. Der zweite Teil präsentiert eine Auswahl von Texten aus den 1990er Jahren. Sie sind der liebevollen Erinnerung und dem Andenken an seine, nach tapferer Gegenwehr an einer schweren Krankheit verstorbene ersten Ehefrau Helga gewidmet. Besonders eindrucksvoll in seinem Schmerz ist IM FROST Die Rosen sind erfroren, die ich zum ersten Januar, dem Tag, als du geboren, dir blühend in den Schnee gelegt. Ich habe dich verloren, und nichts wird sein, wie's einmal war: Wir beide, fest verschworen, ein Miteinander unentwegt. Wie soll ich mich denn fassen, für immer ohne dich, allein? Ich fühle mich verlassen, den Rosen gleich vor deinem Stein. (14. 1. 97)