Die Bedeutung der Eigenkapitalquote bei der Bonitätsbeurteilung (eBook)

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Kateryna Furlet
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Lingua: Tedesco
Editore: GRIN Verlag
Codice EAN: 9783668019560
Anno pubblicazione: 2015
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Descrizione

Studienarbeit aus dem Jahr 2015 im Fachbereich BWL - Controlling, Note: 1,7, Katholische Universität Eichstätt-Ingolstadt, Veranstaltung: Accounting & Controlling (Kapitalmarktorientierung), Sprache: Deutsch, Abstract: Im Zuge der Globalisierung und der länderübergreifenden Tätigkeiten von Unternehmen gewinnen Bonitätsbeurteilungen immer mehr an die Bedeutung. Ein gutes Bonitätsrating öffnet Unternehmen die Tür zum nationalen und internationalen Kapitalmarkt, da es bei Geldgebern als wichtiges Kriterium für eine Investition gilt. Das von internationalen, marktführenden Ratingorganisationen bewertete Spektrum ist umfangreich und erlaubt dem Geldgeber einen schnellen Vergleich der Bonitätsrisiken unabhängig von Anlageform und Sitz des Emittenten. Erhebliche, aus dem Wirtschaftswachstum resultierende liquide Mittel seitens der Anleger, stehen dem ansteigenden Finanzmittelbedarf von Unternehmen und staatlichen Institutionen gegenüber. Dies führt zu einem massiven Anstieg des Emissionsvolumens am Kapitalmarkt. Infolge der zunehmenden Verbriefung von Forderungen wird den Wertpapiermärkten eine immer höhere Bedeutung zuteil, was in einem gesteigerten Informationsbedarf bezüglich der Bonitätsrisiken dieser Wertpapiere resultiert. Jedoch gilt es die statistisch eindeutig belegte Korrelation zwischen einem Rating und den Kapitalbeschaffungskosten an den Geld-, Kredit- und Kapitalmärkten zu beachten. Ein hohes Ratingniveau bescheinigt dem Emittenten eine hohe Bonität. Ferner bekommt er bessere Geldbeschaffungskonditionen und verringert damit seine Kapitalkosten. Im Umkehrschluss gilt, je niedriger das Rating ist, desto höher die Zinsforderungen der Gläubiger, da die erwartete Risikoprämie steigt.