Das Konzil von Nicäa (325) und Konstantin der Große (eBook)

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Rolf Bergmeier
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Lingua: Tedesco
Editore: GRIN Verlag
Codice EAN: 9783640889181
Anno pubblicazione: 2011
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Descrizione

Forschungsarbeit aus dem Jahr 2011 im Fachbereich Weltgeschichte - Frühgeschichte, Antike, , Sprache: Deutsch, Abstract: Die „Wesensgleichheit“ (homoousios), zentraler Begriff der christlichen Theologie, der das Verhältnis Jesu zu Gottvater beschreibt, fiel nicht vom Himmel. Dreihundert Jahrelang haben die christlichen Gemeinden um die Frage gerungen, wie Jesus zu verstehen sei, dreihundert Jahren lang dominiert die Auffassung, dass Jesus ein Prophet, ein herausgehobener Übermensch, ein Geschaffener, aber nicht Gott sei. Auf dem Konzil von Nicäa (325) sollte nun endlich Klarheit geschaffen werden. Das Konzil wird von Kaiser Konstantin I. (reg. 306-337) geleitet. Ob dieser überhaupt christlich gewesen ist, und wenn ja in welcher Ausprägung, lassen wir zunächst offen. Getauft jedenfalls war der Herrscher zu diesem Zeitpunkt noch nicht. Seine spätere „Taufe auf dem Sterbebett“ im Jahre 337 ist, abgesehen von der fragwürdigen Zuverlässigkeit der überlieferten Texte, ebenfalls kein Hinweis auf ausgeprägte Christlichkeit. Denn Konstantin wird, wenn überhaupt, arianisch, alsohäretisch getauft. Ein Umstand, der in den meisten Konstantin-Biographen verschwiegen wird. Ein römischer Kaiser zweifelhafter Religiösität leitet also das erste ökumenische Konzil der Christen, bei dem die rätselhafte Formel von der Wesensgleichheit gefunden und dogmatisiert wird. Die Theologen meinen, Konstantin habe den Bischöfen freie Hand gelassen. Aber den Vorsitz zu führen und zu schweigen, das ist nicht Art der römischen Kaiser, die sich selbst „Herr und Gott“ nennen. Wenn ein Kaiser ein Konzil einberuft, dann hat er auch das Sagen. So hat es noch Ende des vierten Jahrhundert Kaiser Theodosius (reg. 379-395) gehalten, der mit rund sechzig Erlassen dastrinitarische Christentum zur Staatskirche erhebt (Cunctos populos, 380 u.Z.). Von einer Konsultation mit den Bischöfen weiß die Überlieferung nichts zu berichten. Was für ein Verdacht! Der ungetaufte Kaiser Konstantin, Häretiker oder Ketzer, setzt im Jahre 325 die umstrittene Gottesformel „Wesensgleichheit“ durch und sein Nachfolger Kaiser Theodosius bestätigt im Jahre 380 diese Formel, erweitert sie um den „Heiligen Geist“ und macht die trinitarische Konfession des Christentums zur Staatskirche! Die folgende Studie geht dem Verdacht nach. Sie faßt die Ergebnisse einer vorbereitenden Detailstudie zusammen, die für das umfassende Werk „Kaiser Konstantin und die wilden Jahre des Christentums. Die Legende vom ersten christlichen Kaiser“ benötigt wurde.