Islam, Islamismus, Al-Qaida? (eBook)

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Michael Draeger
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Lingua: TED
Editore: GRIN Verlag
Codice EAN: 9783640100552
Anno pubblicazione: 2008
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Descrizione

Studienarbeit aus dem Jahr 2008 im Fachbereich Politik - Region: Naher Osten, Vorderer Orient, Note: 1,0, Universität Rostock (Institut für Politik- und Verwaltungswissenschaften), Veranstaltung: Theoretische Reflexionen über den Krieg, Sprache: Deutsch, Abstract: Um zu verstehen, was Islamisten und Jihadisten zu ihren Taten treibt, ist es notwendig, auch den religiösen und historischen Hintergrund mit einzubeziehen. In der vorliegenden Arbeit wird dies am Beispiel bin Ladens und al-Zawahiris erfolgen. Es wird aufgezeigt, aus welchen innerislamischen Traditionen sich diese beiden populärsten Vertreter des radikalen Islamismus speisen. Ihr Diskurs wird analysiert, und anhand einzelner Beispiele ihr ideologischer Urspung dargestellt (Ibn Taimiyya, Sayyid Qutb, Abdullah Azzam u.a.). Die Anschläge vom 11. September 2001 haben in der westlichen Welt eine tiefe Verunsicherung darüber hinterlassen, was der Islam sei und ob man sich in Zukunft dauerhaft auf Terror von islamischer Seite einstellen müsse. Vor allem die Frage nach der Gewalttätigkeit des Islam und dem Ursprung und Hintergrund des Islamismus ist seitdem immer wieder gestellt worden. Schnell wurden Stimmen laut, die für eine harte Gangart im Umgang mit Muslimen plädierten: „We should invade their countries, kill their leaders and convert them to Christianity“ forderte etwa die amerikanische Kolumnistin Anne Coulter, und George W. Bush sprach von einem Kreuzzug gegen den Terrorismus – er schien wieder da, der alte, unversöhnliche Gegensatz zwischen dem christlich geprägten Westen und der islamischen Welt. Vor allem Vertreter islamischer Organisationen und der Kirche sowie Politiker aus dem Westen, aber auch aus dem Nahen Osten betonten hingegen, die Anschläge hätten nichts mit dem Islam zu tun, vielmehr sei die Religion zu politischen Zwecken missbraucht worden. Muslimische Führer und Geistliche weltweit betonten, dass der Islam die Tötung von unschuldigen Zivilisten verbiete. Das ist zwar richtig, unterstützt wird diese Aussage jedoch auch von der Hisbollah, die gleichzeitig Selbstmordanschläge gegen Israelis mit der Begründung rechtfertigt, dass es in Israel keine Zivilisten gäbe. Eine seltsame Allianz fand sich hier ein, mit seltsamen Fürsprechern für eine islamische Friedfertigkeit.