Das Vampirmotiv in Goethes Ballade "Die Braut von Korinth" (eBook)

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Alice Ahlers
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Lingua: Tedesco
Editore: GRIN Verlag
Codice EAN: 9783638613019
Anno pubblicazione: 2007
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Descrizione

Studienarbeit aus dem Jahr 2004 im Fachbereich Germanistik - Neuere Deutsche Literatur, Note: 2.0, Universität zu Köln (Institut für deutsche Sprache und Literatur), Veranstaltung: Goethes Lyrik, Sprache: Deutsch, Abstract: Das Jahr 1816 gilt als Geburtsjahr des Vampirs in der englischen Literatur. Der Arzt John William Polidori, Mary Godwin und ihr späterer Ehemann Percy Shelley treffen sich in Lord Byrons Villa am Genfer See. Gemeinsam liest man deutsche Gespenstergeschichten. Byron schlägt schließlich den Anwesenden vor, jeder solle versuchen etwas Derartiges zu schreiben. Während die spätere Mary Shelley hierauf ihren „Frankenstein“ entwickelt, schreibt Polidori mit Anleihen aus einem Fragment von Byron die Novelle „Der Vampyr“ („The Vampyre“). Nach ihrer Veröffentlichung 1819 wird sie ein großer Erfolg und gilt seitdem als erste bedeutende literarische Verwertung des später so fruchtbaren Vampir-Motivs. Knapp zwanzig Jahre vor der Entstehung von „The Vampyre“ finden wir den Vampir bereits in Goethes Ballade „Die Braut von Korinth“ von 1797. Nur der weniger bekannte deutsche Lyriker Heinrich August Ossenfelder hatte den Stoff bereits 1748 in einem Gedicht poetisch verarbeitet. Dieses und Goethes Gedicht bleiben also lange die einzigen fiktionalen Texte, die den Stoff aufnahmen.1 Wenn es in der Forschung heißt, dass Polidoris Vampir-Novelle so eine rasche Verbreitung fand, weil damals „die Zeit erst für das Vampir-Motiv präpariert war“2, war Goethe seiner Zeit offenbar voraus. Auch wenn das Wort „Vampir“ in der Ballade selbst nicht vorkommt, spricht Goethe ihm in Tagebucheinträgen eine zentrale Rolle zu. Am 4. und 5. Juni 1797 notiert er Beginn und Abschluss der Produktion und bezeichnet die Ballade wiederholt als „Vampyrisches Gedicht“3. An Christiane schreibt er am 6. Juni er habe „eine große Gespensterromanze für den Almanach“ fertiggestellt. Mit der Gespensterballade knüpft Goethe an Bürgers populäre Ballade „Lenore“ aus dem Jahr 1773 an. Seitdem sind das Magische und Geisterhafte dem Gattungscharakter der Ballade zuzuschreiben. Goethe selbst hält dies für ein zentrales Merkmal der Gattung. [...]