Alfons I. von Aragón - "El Batallador" (eBook)

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Thorsten Dollmetsch
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Lingua: Tedesco
Editore: GRIN Verlag
Codice EAN: 9783638206730
Anno pubblicazione: 2003
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Descrizione

Studienarbeit aus dem Jahr 2003 im Fachbereich Geschichte Europas - Mittelalter, Frühe Neuzeit, Note: sehr gut (1), Johann Wolfgang Goethe-Universität Frankfurt am Main (Historisches Seminar), Veranstaltung: Die iberische Halbinsel als Kulturkontaktzone im 11. und 12. JahrhundertDie iberische Halbinsel als Kulturkontaktzone im 11. und 12. Jahrhundert, Sprache: Deutsch, Abstract: Beschäftigt man sich mit Alfons I. von Aragón, so stößt man sehr schnell auf dessen wohlklingenden Beinamen „El Batallador“. Diesen erhielt er, nachdem er die nördlichste Hauptverteidigungsgrenze des islamischen Spaniens, die Frontera superior, die in etwa das Tal des Ebro1 um Zaragoza und angrenzende Gebiete umfasste, in den Jahren 1118 bis 1120 von den Muslimen erobert hatte.2 „Auch wenn das Königreich von Aragón nicht mehr existiert oder jetzt verborgen erscheint, sind die früheren Ruhmestaten des Reiches immer noch lebendig und werden von den Aragonesen in liebevoller Erinnerung behalten.“3 Das gleiche gilt selbstredend für Alfons, den „vielleicht größten Helden des mittelalterlichen Aragóns“4, so dass ihm zu Ehren 1925 in Zaragoza eine Statue errichtet wurde, die auf dem Deckblatt abgebildet ist.5 Außer Schlachten hat Alfons jedoch noch mehr zu bieten. „Einem Maurenfürsten, der ihn gefragt hatte, wieso er keine Konkubine zu sich nehme, soll er geantwortet haben, ein wirklicher Soldat solle nur mit Männern zusammeleben und nicht mit Frauen.“6 Aufgrund dieser muslimischen Quelle und der Tatsache, dass er nur einmal verheiratet war und keine Kinder zeugte, wurde wiederholt spekuliert, dass er homosexuell oder ein Frauenhasser war.7 Offenbar wird hierbei aber nicht bedacht, dass der Autor der Chronik, aus der dieser Wortwechsel stammt, Ibn el-Athir, von 1166 bis 1234 lebte, also ungefähr 100 Jahre nach Alfons, der um 1073 geboren wurde und 1134 starb. 8 Während wir ELENA LOURIES Schlussfolgerung, dass Alfons unfruchtbar war,9 für wahrscheinlich halten, will JOSÉ MARÍA LACARRA Alfons wohl sehr gerne als Miles dei10 sehen, als Verteidiger der Witwen und Waisen, als Kämpfer Gottes gegen die Heiden. Diese Haltung ist auch auf Alfons’ Testament zurückzuführen, in dem er sein Reich den Ritterorden der Templer, der Johanniter und der Chorherren vom Heiligen Grab vererbt hatte.11 Aufgrund seines Testaments wird Alfons jedoch auch als verrückt und blind für politische Realitäten gebrandmarkt.12 CLAY STALLS spricht von Alfons dagegen sehr bewundernd. „Alfonso was that rare man who is a mover and shaker of the time in which he lives.“13 Eine nach unserer Ansicht gute, aber dennoch nicht völlig zutreffende Charakterisierung des Batalladors liefert LUDWIG VONES.[...]