Hamletmaschine (eBook)

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Martin Börzel
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Lingua: TED
Editore: GRIN Verlag
Codice EAN: 9783638109727
Anno pubblicazione: 2002
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Descrizione

Studienarbeit aus dem Jahr 2000 im Fachbereich Germanistik - Linguistik, Note: 2, Heinrich-Heine-Universität Düsseldorf (Institut für neuere deutsche Philologie), Veranstaltung: TPS- Heiner Müller ´Blut säuft Tinte´, Sprache: Deutsch, Abstract: Heiner Müllers Hamletmaschine entstand 1977 und war ursprünglich als ,,Variation über Hamlet" angelegt. ,,Ich stellte mir ein Zweihundert-Seiten-Stück vor..." resümieret Heiner Müller in seiner Autobiographie. Entstanden ist daraus ein fünfseitiges Extrakt aus Bilderreihen und Textcollagen. Die vorliegende Arbeit umfasst zwei - auf den ersten Blick - unterschiedliche Themengebiete, die im dritten Kapitel miteinander verknüpft werden. Im ersten Kapitel soll ein einführender Überblick über die Entstehung und die Entwicklung der Intertextualitätstheorie und der hervorgegangen, divergierenden Strömungen gegeben werden. Da es sich nur um eine einführende Darstellung handelt, ist es nicht möglich, alle Theorien hier vorzustellen. Ich habe eine Auswahl getroffen, die mir persönlich sinnvoll scheint und in Hinblick auf eine Analyse der Intertextualität in Heiner Müllers Hamletmaschine relevant ist. Grundlage für diesen Überblick bildet der Aufsatz von Manfred Pfister ,,Konzepte der Intertextualität". Die Darstellung geht von Bachtins Begriff der Dialogizität aus, und führt über Kristeva, Genette und Bloom zu Pfisters Unterteilung in zwei Beziehungen; zum einen das Verhältnis zwischen Autor und Rezipient, zum anderen das Verhältnis zwischen Text und Prätext. Das zweite Kapitel beschreibt Müllers Theaterkonzeption. Die Darstellung soll einen ersten Überblick über die Theatertheorie Heiner Müllers geben. Dabei wird auf Einflüsse von Antonin Artaud und Berthold Brecht verwiesen, die mir eindeutig erscheinen. Müllers Bezüge zu ,,dem Absurden Theater Becketts" oder ,,dem Surrealismus Lautreamonts" werde ich angesichts dieses Rahmens ausklammern . Ich habe versucht Müllers Auffassung, Theater müsse immer eine soziale Funktion haben, anhand einiger Zitate und Ausführungen darzulegen. Hierzu soll auch ein Eindruck von Müllers Pädagogikverständnis vermittelt werden, in dem dem Zuschauer eine enorme Rolle zukommt. Abschließend wird noch kurz die Aufführung der Hamletmaschine unter der Leitung des NY Regisseurs Robert Wilson besprochen. Das Hauptaugenmerk liegt dabei auf der Inszenierungsart, die meiner Meinung nach am besten widerspiegelt, was Müllers Theaterkonzeption ausmacht. Den Abschluß dieser Arbeit bildet eine kurzgefasste Skalierung der Intertextualität in der Hamletmaschine.