Die Typologie des Unbekannten (eBook)

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David Liebelt
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Lingua: TED
Editore: GRIN Verlag
Codice EAN: 9783638048071
Anno pubblicazione: 2008
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Descrizione

Studienarbeit aus dem Jahr 2007 im Fachbereich Philosophie - Sonstiges, Note: 2, Albert-Ludwigs-Universität Freiburg (Husserl-Archiev Freiburg), Veranstaltung: Interdisziplinäres HS Die Figur des Fremden und der Prozess des Übersetzens, Sprache: Deutsch, Abstract: Jede Gesellschaft, die ihren Teilnehmern als komplex, unübersichtlich und diffus erscheint, muss in ihren Fundamenten stets bedroht sein, da sie nicht verstanden, sondern in ihrer Struktur nur erahnt werden kann. Sicherlich, das Erahnen kann zur scheinbaren Sicherheit ‚aufgeplustert‘ und stetig verinnerlicht werden, - dies geschieht dann mittels Weltanschauungen, Ideologien oder Religionen, die mit ihrem normativen Absolutheitsanspruch nicht hinterfragbare Wahrheiten verkünden und damit eine ebenso nicht hinterfragte Gültigkeit aufweisen. Problematisch aber wird es, wenn Weltanschauungen wegfallen oder einfach nur kritische Fragen nach Wesensart und Gültigkeit scheinbar bekannter Sachverhalte gestellt werden – dann nämlich wird der Mangel an objektiver Klarheit einsichtig. Man frage etwa nach dem unbeschränkten Fundament einer zivilisatorischen Gesellschaft: ‚Warum darf ich nicht morden?‘ Pragmatisch kann diese Frage ohne weiteres geklärt werden – ein Pragmatismus, der jedoch nicht aus einer systematischen Grundlagen-Ethik resultiert, sondern eben nur aus einem Ethik-Konsens, der sich mit wandelnden Zeiten, Voraussetzungen und Mentalitäten schneller ändern könnte, als uns lieb ist. Und aus diesem latenten Gefühl schwammiger Ethik- und Zivilisationsfundamente resultiert ein ebenso latentes Gefühl ständiger Bedrohung. Darum auch versucht jede Gesellschaft aus der Abgrenzung zu anderen Gesellschaftsformen ihre eigene Identität zu gewinnen , und zwar derart, dass sie die ‚Anderen‘ offen oder verdeckt diskreditiert, um dadurch die eigene Lebens- und Organisationsform als gut und erfolgreich zu beschreiben. Interessant ist nun, dass die philosophische Perspektive eine Verschiebung von dem „Anderen“ zu dem „Fremden“ in Philosophie, Theologie, Sozialwissenschaften, Psychologie, außerdem Anthropologie und Ethnologie ebenso Sprachwissenschaft sowie in einer ganzen Reihe anderer wissenschaftlicher Disziplinen erfahren hat. Die Seminararbeit möchte nun anhand mehrerer Aufsätze den begriff- und philosophiegeschichtlichen Weg vom ‚Anderen‘ zum ‚Fremden‘ skizzieren. Die These soll dabei sein, dass es das ‚Fremde‘ vor Descartes nicht gab – wenn es auch bereits mancherlei Tendenzen zu ihm zu verzeichnen gibt.