Dispositifs Spec[tac]ulaires (eBook)

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Patrick Schmoll
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Lingua: Fra
Editore: Éditions de l'Ill
Collana: “Futurs Indicatifs”
Codice EAN: 9782490874132
Anno pubblicazione: 2022
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Descrizione

Blogs, réseaux sociaux, webcams, pornographie, vidéosurveillance, téléréalité... Comment les nouveaux médias contribuent-ils, par la mise en spectacle et les jeux de miroirs, à une reconfiguration du lien social et des formes de la subjectivité ? Cet ouvrage est le second volet d’un travail de séminaire sur la figure de la “société terminale” : une société dans laquelle le médium technique, tout en interposant ses terminaux de plus en plus quotidiennement comme ce qui permet aux individus de communiquer, les isole paradoxalement les uns des autres. Pourtant, les personnages du “geek” et du “no-life” s’avèrent dans la réalité ne concerner qu’une minorité. L’un des effets remarquables du recours généralisé à l’outil de communication est au contraire la mise en spectacle de soi par l’exposition publique de sa vie privée. Plus insidieusement, les êtres humains s’habituent depuis quelques années à être observés, sur leur lieu de travail, dans les magasins, dans l’espace public, voire à leur domicile, au travers de dispositifs de surveillance de leurs faits et gestes. Cette mise sous le regard d’autrui de notre intimité est de mieux en mieux acceptée socialement, sous la pression d’un discours de prévention des risques. Mais, si les dispositifs techniques semblent au service de quelque pouvoir, on doit alors souligner l’essence paradoxale de ce dernier : s’il est important de contrôler, c’est qu’il y a quelque chose à contrôler, un noyau de résilience dans l’humain, qui se joue des dispositifs. Il faut alors s’intéresser aux façons dont le sujet, qui sollicite ainsi le regard d’autrui pour s’assurer de sa propre consistance, organise aussi sa résistance aux effets potentiellement délétères de ce regard, en arrivant toujours à y soustraire une part de lui-même. L’ouvrage propose en particulier une relecture médiologique de la théorie du stade du miroir, à l’aune des transformations technologiques qui multiplient les déclinaisons de supports offrant à la construction de soi-même la réflexion d’images spéculaires diverses et concurrentes.