Femmes d’Espagne dans la Guerre Civile (eBook)

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Dominique Dupont
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Lingua: Fra
Editore: EDITIONS COMPLICITES
Codice EAN: 9782386476594
Anno pubblicazione: 2025
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Descrizione

14 avril 1931. Les Espagnols ont opté pour la République, et inondent la rue pour manifester leur bonheur. Naît l’espoir fou d’accéder enfin aux décisions politiques, contre une oligarchie rance et recroquevillée sur ses prérogatives, et d’améliorer ses conditions de vie au quotidien. Parmi eux, les femmes ont des raisons particulières de jubiler, objets jusqu’alors d’une législation rétrograde, la loi de 1889, écho de siècles de soumission, qui les considère comme d’éternelles mineures, plombées par leur double-statut de femme et de non citoyennes. Quitter, enfin, cette place d’êtres soumises et passives, inaptes à prendre des décisions par et pour elles-mêmes. La République s’attelle à la tâche : la nouvelle Constitution du 27 août, contre une opposition larvée, jusque dans des milieux qui se prétendent progressistes, avance un article qui proclame l’égalité des sexes devant la loi, puis la femme obtient le droit de vote, l’accès au mariage civil... Certaines femmes émergent, devenant parfois députées. Est créée l’AMA, association des femmes antifascistes, en 1933. Mais les temps sont au chaos : les anciens maîtres n’acceptent pas la défaite des élections de février 1936 et préparent la revanche. Le 17 juillet 1936, débute le « golpe » à Melilla, le 18 dans la péninsule. Les règles sont bousculées, dont celle, fondamentale, du respect de la vie humaine : le « directeur » du complot, le général Emilio Mola, exige l’élimination « sans scrupule ni hésitation de tous ceux qui ne pensent pas comme nous ». Prise dans le hoquet des nationalismes de l’entre-deux-guerres, l’histoire de l’Espagne balbutie. Beaucoup de femmes s’engagent contre les rebelles nationalistes, avant de céder face à leur violence inouïe, puis de se confier à la seule tâche de la survie, pour de longues décennies teintées de fascisme et d’obscurantisme religieux. Ce livre offre à vivre les trajectoires peu communes de plusieurs d’entre elles, qui vont ressentir dans leur chair la double-peine d’être femme et républicaine, et vient rappeler combien elles furent les grandes victimes de la barbarie franquiste.