Tsars sans empire - Les Romanov en exil, 1919-1992 (eBook)

Tsars sans empire - Les Romanov en exil, 1919-1992 (eBook)

Boris Prassoloff
Boris Prassoloff
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€ 14,99
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Lingua: Fra
Editore: Perrin
Codice EAN: 9782262103422
Anno pubblicazione: 2024
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Descrizione

L'exil des Romanov, ou comment reconquérir le trône de Russie à tout prix. La dynastie des Romanov n'a pas été anéantie par le massacre du tsar et de la famille impériale en 1918. Après avoir échappé à la révolution, les membres de la famille cadette et rivale de Nicolas II ont émigré en France et ont tout fait pour revenir au pouvoir. Le chef de cette branche des Wladimirovitch, le grand-duc Cyrille, cousin du tsar et premier Romanov à faire allégeance au nouveau pouvoir en février 1917, a rallié autour de lui une partie de l'importante émigration russe et s'est autoproclamé en 1924 empereur de Russie. Après son décès, son fils le grand-duc Vladimir a appelé en juin 1941 à soutenir les Allemands qui venaient d'attaquer l'Union soviétique et leur a fait en vain des offres de service. Après la Libération, il se réfugie chez Franco et demeure interdit de territoire français jusqu'en 1956 pour " activité proallemande durant l'Occupation ". Il foule le sol russe pour la première fois en 1991, au moment où la Russie se désagrège, et meurt l'année suivante, alors que Boris Eltsine envisage de le placer sur le trône d'un pays en plein désarroi. Fort de témoignages d'époque et de nombreuses sources russes, l'auteur retrace avec brio l'histoire diplomatique de la Russie, du XIXe siècle à la révolution de 1917, décrit les diverses branches des Romanov, retrace leur exil, leur vie quotidienne – à Paris, en Bretagne, sur la Riviera –, les violentes rivalités au sein de l'émigration, révèle l'extraordinaire pénétration de l'émigration russe en France par les services secrets soviétiques et brosse un portrait saisissant du grand-duc Vladimir, né en exil, envisagé par les Allemands avant-guerre comme éventuel " tsar d'Ukraine " et promoteur d'une " croisade " nazie contre les bolcheviks. Une histoire passionnante, tragique et romanesque, brillamment racontée par Boris Prassoloff, fils de Russes blancs émigrés en 1917.