Un coup de hache dans la tête (eBook)

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Raphaël Gaillard
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Prezzo:
€ 13,99
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Lingua: Fra
Editore: Grasset
Codice EAN: 9782246829584
Anno pubblicazione: 2022
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Descrizione

Qu’est-ce qui fait de nous des êtres capables de créer ? Lorsque Diderot écrit que « les grands artistes ont un petit coup de hache dans la tête », il consacre une idée qui traverse les époques et les cultures, celle d’un lien entre folie et créativité. Qu’il s’agisse de la mélancolie selon Aristote, de la tempête des passions selon les Romantiques ou du manifeste surréaliste, tous célèbrent ce lien, au point de considérer la folie comme l’ordinaire des grands hommes. Pourtant l’idée ne résiste guère à l’expérience quotidienne du psychiatre. Raphaël Gaillard montre ici, en racontant les troubles de plusieurs patients, comment affleure la créativité des hommes, mais aussi combien la maladie les entrave et les livre à la souffrance. Faut-il conclure que ce lien n’est qu’une idée reçue, battue en brèche par les faits ? C’est à partir de récentes études scientifiques qu’il devient possible de résoudre cette apparente contradiction et de renouveler notre compréhension des conditions de la créativité. L’épidémiologie et la génétique montrent ainsi que c’est du côté des parents, enfants, frères et sœurs des patients que pourrait bien se situer la propension à la créativité. Le lien entre folie et créativité devient un lien de parenté : notre ADN nous rend vulnérables aux troubles psychiques en même temps qu’il nous permet de créer. Ces troubles sont d’autant plus fréquents qu’ils s’avèrent être la contrepartie de ce qui fait de nous des êtres humains, le prix à payer pour notre créativité. Comprendre ce lien nécessite de rencontrer l’œuvre d’art, d’y repérer le symptôme de notre condition humaine. Pour créer une œuvre, il faut se représenter le monde en pensée. Or l’acte élémentaire de penser est en soi un acte de création, et un pouvoir qui n’est pas sans risque : en façonnant nos représentations du monde, nous devenons capables de les enrichir à l’infini. Pour faire œuvre ou pour se perdre.