Histoire du Monde au XIXe siècle (eBook)

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Singaravélou PierreVenayre Sylvain
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Lingua: Fra
Editore: Fayard
Codice EAN: 9782213676692
Anno pubblicazione: 2017
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Descrizione

En Europe et dans les Amériques, le XIXe siècle a longtemps été défini comme l’époque de la « modernité », quand le rêve du progrès se mêlait à l’idée de révolution, et le désir de nouveauté à l’angoisse de l’accélération. Mais qu’en est-il lorsque, abandonnant l’étalon de l’Occident et optant pour l’échelle du monde, on change de point de vue ? Ce livre, « monstrueux et discordant », pour reprendre les mots par lesquels Michelet désignait sa propre Histoire du XIXe siècle, veut faire entendre les voix d’un passé pluriel. Car le monde est avant tout l’objet d’expériences contrastées pour ceux qui y vivent, et auxquelles cette somme convie le lecteur. Elle le guide à travers les circulations de cette ère nouvelle, des migrations à l’expansion coloniale, conséquences des mutations rapides des transports, de l’industrie ou des sciences. Et à y regarder de près, on s’aperçoit que la mondialisation ne fut pas un processus univoque d’occidentalisation. Elle le conduit au fil des « temps du monde » scandés par des événements qui résonnèrent à l’échelle globale, de l’indépendance d’Haïti (1804) à la révolution chinoise (1911), de l’épidémie de choléra (1817) à la révolte des cipayes (1857). Elle l’entraîne au cœur d’un « magasin du monde » qu’approvisionnent bibelots, cartes, tatouages, fez, ivoire, opium, dévoilant des processus historiques qui affectent le monde entier, tout en installant le lointain dans l’intime et le quotidien. Elle le transporte dans les « provinces du monde » indienne, sud-américaine, ottomane, européenne, etc. , ces laboratoires qui permettent de décentrer notre regard, et révèlent tout autant la grande diversité de la planète que l’existence de « modernités » alternatives. Attestant à la fois les dynamiques d’intégration mondiale et une exacerbation des identités, cette Histoire du monde au XIXe siècle, qui réunit les contributions de près de cent historiennes et historiens, nous laisse une certitude : celle d’être alors devenus, ensemble, et pour la première fois, contemporains.