Exilés, émigrés et agents russes (eBook)

Exilés, émigrés et agents russes (eBook)

Soldatov AndreiBorogan Irina
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Lingua: Fra
Traduttore: de Saint-Loup Aude; Dauzat Pierre-Emmanuel
Editore: Editions Gallimard
Codice EAN: 9782073018953
Anno pubblicazione: 2023
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Descrizione

Nouvelle version de "The Compatriots, The Brutal and Chaotic History of Russia’s Exiles", Émigrés, and Agents abroad publié aux États-Unis en 2019, cet ouvrage - dont Jonathan Littell a eu l'idée de la traduction française - relate l’histoire de l’instrumentalisation par le pouvoir soviétique puis russe de la diaspora exilée, ou comment la Russie dès Lénine a utilisé les citoyens russes pour former une diaspora d’espions, de politiques, ou d’oligarques pour servir les intérêts de la mère-patrie, Russie d’hier et d’aujourd’hui en passant par l’ex-URSS. Cette nouvelle édition est largement enrichie de leur enquête sur les empoisonnements récents de Vladimir Kara-Murza et d'Alexeï Navalny et sur la récente vague d’immigration massive d’opposants depuis le début de la guerre en Ukraine - dont leur expérience personnelle et douloureuse fait partie. La guerre en Ukraine, l’effrayante répression de Poutine contre les leaders opposants, les dissidents politiques et les journalistes ont provoqué une nouvelle vague d’immigration, de la Géorgie à la Thaïlande, de la France aux Pays Baltes. Ces nouveaux émigrés ont pour traits communs un haut niveau d’éducation, un état d’esprit libéral et d’être originaire des grandes villes. Ils n’ont d’espoir de retour qu’à la condition d’un changement de régime. Ces nouveaux exilés ne veulent pas attendre les bras croisés que le changement advienne. Ils se sentent l’âme de la nation ; ils ont maintenu vivant leur lien avec le public russe en l’abreuvant tous les jours d’informations non-censurées grâce à la globalisation et à Internet. Parmi eux, les auteurs de ce livre. Émigrés eux-mêmes deux ans avant la guerre au début de laquelle ils furent inscrits sur la Wanted list des autorités russes pour leurs enquêtes, ils risquent aujourd’hui dix ans de prison s’ils reviennent en Russie.