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Ricordi d'infanza e di scuola (eBook)
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Ricordi d'infanza e di scuola (eBook)
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Edmondo De Amicis
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Edmondo De Amicis
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Prezzo:
€ 4,99
Compra EPUB
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Formato :
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EPUB |
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Sì Scopri di più |
Lingua:
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it |
Editore:
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Library of Alexandria |
Codice EAN:
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9781465643179 |
Anno pubblicazione:
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2020 |
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Descrizione
La traccia più remota ch'io trovi in me della mia coscienza è quella d'un giorno che stavo giocando sopra un mucchio di sabbia con un mio fratellino, maggiore di me di due anni, il quale morì quand'io n'avevo quattro, non lasciandomi neppure una vaga reminiscenza del suo viso. In che maniera mi sia rimasta l'immagine di lui in quel punto, e non l'ombra d'un ricordo di quanto avvenne in casa mia alla sua morte, che avrebbe dovuto lasciarmi un'impressione profonda, è uno di quei tanti misteri della memoria, che tenta invano il nostro pensiero. E non è meno misteriosa per me la certezza assoluta che ebbi sempre, che quella larva con cui giocavo quel giorno era mio fratello, quantunque non abbia nessuna ragione d'esserne certo. A me pare che la mia esistenza sia incominciata in quel momento. Ma dopo di questo ricomincian le tenebre, e non ritrovo più il lume d'una ricordanza che molto tempo di poi: quello d'avere una volta, scendendo la scala di casa, contato i miei anni, che eran cinque, sulla punta delle dita, e d'aver pensato che mi sarei potuto chiamar grande quando per contar la mia età mi fossi dovuto servire anche dell'altra mano. D'allora in poi gli avvenimenti di cui mi rammento, benchè separati ancora da molti spazi oscuri, come i fuochi notturni dei pastori sui monti, sono chiari nella mia memoria come quelli dei periodi più recenti della mia vita. Mio padre, genovese, era banchiere regio dei sali e tabacchi in una piccola città del Piemonte, che è per il sito e per i dintorni una delle più belle d'Italia: posta sull'ultimo lembo d'un altipiano, che si protende a punta e sovrasta al confluente d'un fiume e d'un torrente, i quali la cingono come d'un abbraccio; e di là dalle rive si stende, ascendendo ad anfiteatro, una campagna floridissima, tutta macchie e vigneti, coronata dalle Alpi imminenti. Tutti i ricordi dell'infanzia mi si disegnano alla mente sul verde vivo di quella campagna, sull'azzurro chiaro di quelle acque, sulla neve luminosa di quelle alte montagne. Abitavamo in una casa spaziosa, che guardava da una parte sul fiume, e aveva a terreno l'ufficio e i magazzini, e davanti un giardino, un orto, due grandi pergolati, e un vasto cortile; il quale si riempiva due volte la settimana dei carri dei rivenditori, discesi a far le provviste fin dai villaggi più lontani del circondario; e quei giorni era un moto, un traffico, un rumorìo di mercato, nel quale io mi tuffavo con gran piacere, correndo qua e là fra le bestie e la gente e su per i sacchi e le casse, curioso e eccitato, e un poco anche inorgoglito dal pensiero che tutto quell'affaccendamento mettesse capo a mio padre, che mi pareva un personaggio più potente d'un ministro. Ma le impressioni più belle e più forti di quei primi anni furono quelle che ebbi dalla natura: tanto belle che, ripensando a quel tempo, mi pare che non ci siano più stati al mondo splendori di sole così sfolgoranti, lumi di luna così limpidi, primavere così fresche e così odorose; tanto forti che anche ora il piacere che mi dànno l'aurora, il tramonto, la pioggia, la neve, l'odor della terra e il profumo delle rose e delle viole, deriva in gran parte dal ricordo delle sensazioni che tutte quelle cose mi destavano allora. Per il luogo e per le circostanze in cui trascorsi la mia infanzia, non avrei potuto esser più fortunato. Mi è sempre stato un conforto dolcissimo il pensiero d'esser cresciuto in cospetto di quella vasta bellezza alpina, in quella casa grande e sonora, inondata di luce e scossa dai venti, tra il verde di quel giardino che mi pareva immenso, in mezzo a quel trambusto di arrivi e di partenze, di lavoro e di grida, che metteva in moto ogni momento la mia immaginazione e le mie gambe, e mi faceva vivere una vita intensa e varia, tra cittadina e campestre, un po' da figliuol di signore e un po' da ragazzo d'of
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