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West Nile. La zanzara letale. (eBook)
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West Nile. La zanzara letale. (eBook)
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August Lindgreen
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August Lindgreen
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Prezzo:
€ 7,90
Compra EPUB
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Formato :
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EPUB |
Cloud:
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Sì Scopri di più |
Compatibilità:
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Tutti i dispositivi
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Lingua:
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it |
Editore:
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Bruno Del Medico Editore |
Codice EAN:
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1230009224247 |
Anno pubblicazione:
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2025 |
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Descrizione
Estate. Zanzare. E, oggi, nuovi allarmi. La provincia di Larina, in Italia, si è svegliata quest’anno con la notizia di quasi sette casi accertati di infezione da virus West Nile. Tra questi, una persona è morta. Sono numeri che sembrano piccoli, ma per gli esperti di salute pubblica suonano come un campanello d’allarme. Pochi sanno che il virus non è veicolato da qualche tipo nuovo o speciale di zanzara, bensì da una zanzara tra le più diffuse nei nostri ambienti, il genere Culex.
Il libro riporta tutti i consigli delle maggiori organizzazioni mondiali su come proteggersi da questo virus che, purtroppo, può aggredire con estrema facilità.
Nel luglio del 1999, New York vide i suoi primi casi umani di West Nile. Nel giro di pochi mesi, il virus era ormai diffuso in quasi tutto il continente americano. Mentre allora ci si chiedeva come fosse arrivato, oggi sappiamo che bastano gli uccelli migratori e una semplice zanzara per portare la malattia ovunque. Non è solo un passaggio della natura: è il risultato di un pianeta sempre più interconnesso, dove anche i virus viaggiano veloci.
Nel caso del West Nile, il vettore è la zanzara del genere Culex. Non è una rarità nei nostri cortili e nei nostri parchi. Un morso, spesso impercettibile, può trasmettere il virus da un uccello infetto all’uomo. Ciò che impressiona è quanto questa dinamica somigli, almeno negli effetti, a quella che abbiamo vissuto con il Covid-19, dove però il vettore era forse un pipistrello. Cambia l’animale, ma non la vulnerabilità dell’uomo, soprattutto quello fragile. Come ha ricordato il virologo Massimo Galli, “la natura trova sempre una via. Spetta a noi proteggerci”.
Le persone anziane sono le più esposte. In presenza di altre patologie – diabete, insufficienza renale, malattie cardiache – il rischio di sviluppare encefaliti gravi aumenta. Gli esperti sottolineano che la prevenzione resta la nostra prima arma: evitare ristagni d’acqua nei giardini, utilizzare repellenti, proteggere le finestre con zanzariere. In fondo, le nostre abitudini di vita si collegano a questi virus molto più di quanto immaginiamo. Nei secoli passati, le malattie trasmesse da insetti hanno cambiato la storia dell’umanità: la malaria ha deciso sorti di guerre, la febbre gialla ha fermato eserciti interi.
Il West Nile non è l’unica minaccia, ma è la più recente a bussare alle nostre porte. Governanti e autorità sanitarie, come l’Istituto Superiore di Sanità, monitorano la situazione. Larina, oggi, è osservata speciale. Come ci ricorda Primo Levi, “ogni epidemia inizia con piccoli segnali”. Tocca a noi coglierli e imparare qualcosa, ancor prima che l’allarme diventi emergenza.
Nel frattempo, la cultura popolare reagisce. Le zanzare sono il “rumore” delle nostre estati, ma storicamente anche la causa di favole e paure. I racconti dei nonni sono pieni di rimedi improbabili: dai rami di pomodoro messi sotto il letto alle tisane di citronella. Ma la scienza ci dice che la vera difesa è la conoscenza: informarsi, adottare comportamenti prudenti e non sottovalutare quegli avvisi che sembrano lontani ma che, come l’estate, arrivano sempre puntuali.
Lo ripeteva Rita Levi-Montalcini: “Nella vita non bisogna mai arrendersi, ma resistere a tutto, anche al morso di una zanzara”. Forse anche alla minaccia invisibile del West Nile, che ci ricorda quanto la salute pubblica sia un bene di tutti, da difendere insieme, a partire dagli allarmi più piccoli. L’allarme non v sottovalutato. Lo certifica la prima vittima, La prima italiana a perdere la vita a causa del virus del West Nile è stata una donna di 82 anni, residente in un piccolo centro della provincia di Roma, Nerola. Nonostante l’età avanzata, Filomena D. non presentava patologie pregresse che potessero compromettere in modo grave o interferire con l’andamento della malattia. Eppure, il 20
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