DISCORSO DI STEFANO DELLA BOETIE DELLA SCHIAVITÙ VOLONTARIA (eBook)

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Étienne de La Boétie
Étienne de La Boétie
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Compatibilità: Tutti i dispositivi
Lingua: it
Editore: NICCIA
Codice EAN: 1230004013631
Anno pubblicazione: 2020
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Descrizione

EDIZIONE CON INDICE DIGITALE Io sempre mi compiaccio nel rammentare un racconto, che faceano un tempo fra di loro i corteggiani di Serse, il gran re di Persia, relativamente agli Spartani. Mentre Serse facea gli apparecchi della grande armata per andare alla conquista della Grecia, egli spedì innanzi li suoi ambasciatori a tutte le città greche per domandar loro la terra, e l'acqua: (era questa la formola, colla quale avean costume i Persiani d'intimar la resa alle città). A Sparta però e ad Atene si astenne d'inviarne alcuno, perchè di quelli, che Dario il di lui genitore avea loro altra volta mandato a fare una consimile domanda, ne aveano gli Spartani ed Ateniesi alcuni sepolti dentro ai fossi, ed altri precipitati ne' pozzi, dicendo loro, che andassero pure a prender colà francamente la terra, e l'acqua da portare al loro sovrano. Tanto non potean quelle genti soffrire, che neppure col minimo motto si attentasse alla loro libertà. Ma poi accortisi li Spartani, che con tale azione incorso aveano l'ira degli stessi Dei, e soprattutto di Taltibio nume degli Araldi, immaginarono d'inviare a Serse, a fine di rappacificarli, due de' loro cittadini per presentarglisi, acciocchè disponesse di loro a sua posta, e si vendicasse così degli ambasciatori di suo padre, che aveano trucidati. Due Spartani uno chiamato Spetto, o piuttosto Sperzio, secondo Erodoto e l'altro Buli si offrirono spontaneamente di andare per servire al re di rappresaglia. Nell'andarvi giunsero per via al palagio d'un Persiano, chiamato Gidarne, o Idarne, regio luogotenente di tutte le città, situate sulla costa maritima d'Asia. Accolsegli costui molto onorevolmente, e dopo vari discorsi, passando da uno in un altro, interrogogli perchè schifassero tanto l'amicizia del gran re.