In memoria del manifesto dei comunisti (eBook)

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Antonio Labriola
Antonio Labriola
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Compatibilità: Tutti i dispositivi
Lingua: it
Editore: NICCIA
Codice EAN: 1230004013624
Anno pubblicazione: 2020
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Descrizione

Fin dal primo momento in cui apparve, questa nuova dottrina del comunismo fu la critica implicita di ogni forma di socialismo di stato, da Louis Blanc a Lassalle. Il socialismo di stato, per quanto commisto allora a tendenze rivoluzionarie, si concentrava tutto nella favola, nell'Hokus Pokus, del diritto al lavoro. Questo è termine insidioso, se implica domanda che si rivolga ad un governo, sia pure di borghesi rivoluzionarii. Questo è assurdo economico, se si ha in mente di sopprimere la variabile disoccupazione, che influisce sul variare dei salarii, ossia su le condizioni della concorrenza. Questo può essere artificio di politicanti, se è ripiego per sedare le turbolenze di una massa agitantesi di proletarii non organizzati. Questa è una superfluità teoretica, per chi concepisca nettamente il corso di una rivoluzione vittoriosa del proletariato; la quale non può non avviare alla socializzazione dei mezzi di produzione, mediante la presa di possesso di questi: ossia non può non avviare alla forma economica, in cui non c’è né merce né salariato, e nella quale il diritto al lavoro e il dovere di lavorare fanno uno nella necessità comune a tutti che tutti lavorino. La favola del diritto al lavoro finì nella tragedia delle giornate di Giugno. La discussione parlamentare che se ne fece in seguito fu parodia. Il piagnucoloso e retorico Lamartine, quel grande uomo di occasione, avea avuto la opportunità di pronunciare l'ultima o la penultima delle sue celebrate frasi: “L'esperienza dei popoli sono le catastrofi"; e ciò bastava per l'ironia della storia.