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SCRITTI EDITI E INEDITI (eBook)
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Goffredo Mameli
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Goffredo Mameli
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Formato :
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EPUB |
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Compatibilità:
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Tutti i dispositivi
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Lingua:
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it |
Editore:
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niccia |
Codice EAN:
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1230003884843 |
Anno pubblicazione:
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2020 |
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Note legali
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Descrizione
Dal libro: Cosí il re, smentendo sanguinosamente coloro che dicevano nutrir egli piú umane intenzioni, tolse loro ogni influenza per parlare di accomodamento. Tali proposizioni paiono ormai al popolo triste commedie, o piuttosto tragedie, ripetute con tutte le varianti immaginabili; e a coloro i quali le provocarono, ora che si avveggono che mentre speravano salvar la patria dalla guerra civile e condurla nella via delle pacifiche riforme, altro non fecero che prolungar la feroce agonia della tirannide, piú non resta, per lavarsi dalla taccia di codardia che si va mormorando contro di loro, che il gittarsi nelle braccia dell'insurrezione. E parlo di quelli che erano in buona fede: gli altri si gitteranno ove nel momento è minor pericolo.
Il re rifiutò ogni accomodamento: egli volle trovarsi a fronte, dell'insurrezione: cosí è, e cosí sia. E in queste circostanze ci si propone di scrivergli una supplica? Generalmente, quando si domanda una cosa, è perché si spera di ottenerla. E ciò tanto piú, quando si tratta di presentarsi a tale, da cui il nostro cuore rifugge, con terrore dell'anima nostra, e parlargli parole sommesse, baciare una mano che gronda di sangue. Dissi già che talora, forse è onorevole, forse è bello passar su tutto ciò, quando si ha in vista una grande speranza: ma bisogna pure che questa vi sia; che altrimenti non resterebbe altro scopo, che una strana libidine di viltà.
Ora, speriamo che re Ferdinando si pieghi alle nostre parole? E in tal caso, farà ciò per amore, o per paura? Che lo faccia per amore, per fede nel progresso, desiderio del bene nazionale e simili cose, nessuno, ch'io creda, il pensa, e riescirei più ch'altro ridicolo, se mi perdessi a ragionare su ciò. Resta che si veda se è sperabile lo faccia per paura. Vi è una paura che la vince su tutte, ed è precisamente ciò che gli chiediamo: chiamare alla vita i suoi Stati, farne un popolo. Ma, e questo popolo non gli chiederà poi conto dei suoi grandi, dati sistematicamente al martirio? S'egli non avesse affogate nel sangue che precise rivoluzioni, alcuno potrebbe fargli credere che egli, introducendo delle riforme, mostrerebbe alla nazione di non aver combattuto solamente per egoismo, ma perché ei credeva di esser piú ch'altri capace di rigenerare i suoi Stati. Si osservi bene, tale non è la mia opinione; ma dico che per cercare di persuaderlo, si sarebbe forse potuto tentare da alcuni, che hanno molta attitudine a ciò, anche questo sofisma. Ma egli, ripeto, ha lanciata la cavalleria su coloro che lo salutavano redentore, che torcevano lo sguardo dalle loro ferite per obliare i vecchi rancori, che per evitare una crisi, che essi credevano terribile alla loro patria, erano disposti a gittar nel mare sin le ceneri dei Bandiera. Che Dio perdoni loro, perocché i piú credevano far bene.
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