Il patto col Diavolo nasce in letteratura ben prima di diventare un luogo comune e espandersi in ogni sfera della cultura pop (dall’arte, al cinema, alle serie tv), e c’è un personaggio che più di ogni altro ha incarnato questa brama insaziabile di potere e conoscenza, anche a costo della propria anima.
Si tratta di Faust, il simbolo per eccellenza di ogni ambizione che brucia (e consuma) troppo in fretta. La sua leggenda nasce dalla tradizione popolare tedesca, ma è la letteratura (di ogni secolo e in ogni lingua) a renderlo immortale, a moltiplicarlo in infinite varianti e a farne una delle figure più iconiche e potenti dell’immaginario occidentale.
Tutto inizia con la pièce teatrale di Christopher Marlowe, nel pieno dell’Inghilterra elisabettiana. Il Dottor Faust è un uomo di scienza e ambizione, divorato da un desiderio di sapere che lo porterà dritto alla rovina. È una tragedia cupa e visionaria, pervasa di hybris tragica tra demoni, illusioni e dannazione.
Con Goethe, invece, il tòpos si trasforma in qualcosa di monumentale, una vera e propria opera-mondo. Il suo Faust attraversa l’intera cultura europea, fondendo poesia, filosofia, alchimia e teologia. È il racconto di un uomo autenticamente “moderno”, perennemente diviso tra Bene e Male, desiderio e redenzione e qui Mefistofele, il Diavolo, è ironico, affascinante, quasi simpatico…quasi un complice ironico più che un seduttore e un mostro.
Nel Novecento, poi, il mito di Faust continua a mutare. Fernando Pessoa ne fa un personaggio dall’anima lacerata, simbolo dell’angoscia esistenziale ed eroe incompiuto come l’opera stessa. Thomas Mann, invece, lo reinventa come musicista geniale e maledetto, un genio che sacrifica tutto per l’arte, metafora potente del compromesso tra cultura e barbarie che ha segnato la Germania nazista.
Infine, Oliver Pötzsch riporta Faust alle sue origini popolari con Il menestrello, che ne riprende la leggenda nelle sue radici più oscure, tra manoscritti proibiti, giullari dannati e segreti esoterici, con un ritmo da romanzo storico che si legge come una saga fantasy.
Cinque interpretazioni, un solo patto. E una domanda che torna sempre: cosa saresti disposto a dare, pur di ottenere tutto?