Il tema della discesa agli inferi continua a vivere anche nella letteratura moderna e contemporanea, dai racconti psicologici al fantasy. Scendere nell’oscurità significa affrontare la propria ombra, guardare in faccia la paura, perdersi e rinascere trasformati. È un viaggio che compiono eroi, antieroi e, simbolicamente, ciascuno di noi ogni volta che attraversiamo un momento buio in cerca di luce.
Nel Maestro e Margherita di Bulgakov, gli abitanti dell’inferno irrompono nel mondo reale per sconvolgere le vite del Maestro, scrittore perseguitato dal regime sovietico, e della sua amante Margherita. Guidati da Woland, incarnazione del diavolo, i due amanti vengono trascinati in un vortice di inganni e poteri oscuri, dove l’amore si mescola al male e alla redenzione.
In Inferno di Dan Brown, il professore Robert Langdon viene coinvolto in un enigma ispirato al poema dantesco. Attraverso arte, simboli e misteri, Langdon compie una vera e propria discesa negli abissi della mente e della morale umana, in una corsa contro il tempo per impedire una catastrofe globale.
Nei romanzi fantasy, questo viaggio nell’oscurità assume spesso forme più seducenti: i demoni, il diavolo o altre creature infernali non sono solo minacce da combattere, ma figure affascinanti che attraggono e tentano. La loro presenza mette in gioco desideri, paure e ambizioni nascoste, trasformando la discesa negli inferi in un’esperienza non solo terribile, ma anche irresistibilmente coinvolgente.
Nel Regno dei Malvagi, di Kerri Maniscalco, una giovane strega, in cerca di verità sulla morte della sorella, stringe un patto con il principe dell’Ira, una delle oscure divinità infernali. La sua discesa diventa così un viaggio di conoscenza, potere e desiderio. Nei romanzi fantasy, infatti, questo viaggio nell’oscurità assume spesso forme più ambigue e affascinanti: i demoni, il diavolo o altre creature infernali non sono solo minacce da combattere, ma figure seducenti che attraggono e tentano. La loro presenza mette in gioco desideri, paure e ambizioni nascoste, trasformando la discesa negli inferi in un’esperienza non solo terribile, ma anche irresistibilmente coinvolgente.
In questi tre mondi narrativi, l’inferno non è più soltanto un luogo di punizione o di espiazione, come nelle concezioni antiche, ma uno spazio simbolico e interiore. In Bulgakov, esso irrompe nella realtà quotidiana come forza rivelatrice che svela l’ipocrisia e la verità nascosta degli uomini. In Brown diventa una metafora morale e intellettuale, un percorso di consapevolezza e responsabilità. Nella saga di Maniscalco, infine, l’inferno si fa terreno di seduzione e metamorfosi, dove l’oscurità si confonde con il desiderio. Diversamente dagli inferi della mitologia classica, regni distanti, popolati da dèi e ombre, gli inferni moderni sono proiezioni dell’anima umana: spazi interiori in cui bene e male si intrecciano, e dove ogni discesa diventa occasione di scoperta e trasformazione.