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Louis-Ferdinand Céline

Viaggio al termine della notte

Riassunto

Prima guerra mondiale.Ferdinand Bardamu si arruola volontario nell'esercito francese, ma viene ferito poco tempo dopo. Durante la convalescenza, a Parigi, incontra una ragazza americana, Lola, della quale s'innamora. Smobilitato, decide di partire per gli Stati Uniti, dove spera di ricongiungersi a Lola. Ma invece che a New York, una serie di circostanze lo porteranno in Africa. È l'inizio di una girandola di avventure tragicomiche, che lo vedranno peregrinare in vari paesi nel tentativo di trvare una sua via nel mondo e nella vita.
Una volta ritrovata Lola, Bardamu si fa prestare una notevole somma, e grazie a questa fa ritorno in Francia, dove aprirà uno studio medico che gli permetterà anche di procurare aborti. Stancatosi anche di questa esperienza, fa infine ritorno a Parigi.

Africa, dunque, e poi America, e poi di nuovo Francia. Ma i contesti che fanno da cornice all'humour nero célininano (del quale, con ogni evidenza, Bardamu è un doppio) sono solamente pretesti perché questo grido risalti con maggior forza nella sua universalità.

Da un punto di vista letterario, il primo romanzo di Céline è notevole soprattutto per lo stile: uno stile ricchissimo di allusioni alla lingua parlata, sincopato e ritmico, che pare evocare coi suoni i caratteri che nel romanzo sono descritti, e che avrebbe esercitato una considerevole influenza sulla letteratura francese successiva.
Céline fa larghissimo uso di alcune figure retoriche come ellissi ed iperboli, e non teme di "sporcare la lingua" con un ricorso pressoché costante alle parole gergali.

L'opera godette sin da subito di grande successo popolare, e trovò anche larga approvazione da parte della critica quando fu pubblicato nell'ottobre del 1932.
Tanto che Albert Thibaudet, fra i più grandi critici francesi di quegli anni, disse che "nel gennaio del 1933 il romanzo di Céline era un comune argomento di conversazione serale".

La vicenda editoriale
Il "Voyage" fu inviato a Gallimard e a Robert Denoël. I lettori del primo editore erano perplessi. Benjamin Crémieux scrisse in una nota: "Romanzo comunista contenente episodi di guerra raccontati molto bene. Scritto in francese argotico un poco esasperante, ma in generale con molta verve. Bisognerebbe tagliarlo."

Denoël, al contrario, mostrò subito grande entusiasmo. Ma Céline aveva spedito il dattiloscritto senza apporre il proprio indirizzo sulla busta, e Denoël non sapeva a chi rivolgersi per rintracciare l'autore. Tramite l'ufficio della dattilografa, che aveva messo il proprio timbro sulla busta, l'editore Riuscì a rintracciare Céline.
Una volta incontratolo, gli propose un contratto decisamente sui generis e al limite della legalità: il contratto prevedeva infatti che a Céline fosse pagata la sua percentuale solo a partire dalle quattromila copie vendute. Lo scrittore acconsentì, ottenendo in cambio che non venisse cambiata una sola sillaba di quel che aveva scritto.

Ufficialmente il libro uscì il 17 ottobre 1932, ma alcune copie erano già state distribuite ai possibili recensori. In prima battuta ne vennero stampate tremila copie. Certo nessuno avrebbe potuto immaginare che da quel momento il libro non sarebbe più uscito di stampa né che il titolo sarebbe passato a Gallimard, che aveva esitato.
L'anno stesso della pubblicazione il Voyage venne mandato al Premio Goncourt, ma non vinse.

In italiano, l'opera è stata tradotta da Alex Alexis (pseudonimo di Luigi Alessio, 1902-1962), collaboratore di Gian Dauli (pseudonimo di Giuseppe Ugo Malato, 1884-1945), direttore editoriale della Dall'Oglio editore, nel 1933.
Dopo una serie innumerevole di ristampe, la stessa casa editrice, oggi nota come Corbaccio, l'ha ripubblicata (per la prima volta nel 1992) in nuova traduzione e con note di Ernesto Ferrero.
Céline volle dedicare il romanzo a Elizabeth Craig, ballerina americana di cui era innamorato.

Fonte: Wuz.it

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