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André Gide

I sotterranei del Vaticano

Riassunto

Il romanzo è suddiviso in cinque capitoli, ciascuno dei quali è dedicato a uno dei personaggi principali:
Libro primo: Anthime Armand-Dubois
Libro secondo: Julius de Baraglioul
Libro terzo: Amédée Fleurissoire
Libro quarto: Il Millepiedi
Libro quinto: Lafcadio

Il romanzo si apre presentandoci Anthime Armand-Dubois: scienziato rigorosamente ateo, colto e massone, cinico nei suoi esperimenti e nelle relazioni con i parenti. Mentre si trova a Roma per motivi di salute (deve infatti farsi visitare da un celebre specialista), vede in sogno la Madonna: questa apparizione sarà il preludio a una sua profondissima conversione, anche in virtù del fatto che la sera precedente Dubois aveva oltraggiato una statua raffigurante la Vergine rompendole una mano.

Anthime abiura pubblicamente da ogni sua precedente ed empia pubblicazione, e viene in questo incoraggiato dalla Chiesa, che vuole sfruttarne l'esempio per fare proseliti. Il Vaticano, dopo averlo imbonito promettendogli benefici di ogni sorta, finisce per strumentalizzarlo e disattende ogni promessa. Anthime, d'altra parte, non è più interessato ai beni materiali, e si dedica a tempo pieno alla carità...

Nei capitoli successivi, facciamo la conoscenza di Lafcadio Wluiki, un giovane piacente e di nobili natali il quale di espedienti a Parigi. Wluiki apprende di essere il figlio illegittimo del conte Juste-Agénor de Baraglioul, che si trova in punto di morte. Pertanto egli è anche il fratellastro di uno scrittore molto in voga, benché aspramente criticato negli ambienti letterari parigini: il visconte Julius de Baraglioul. Alla morte dell'anziano conte, Lafcadio riceve la sua quota di eredità, saluta la sua amante Carola e parte per l'Italia. Nel paese di Pau, nel frattempo, si trova Protos, un vecchio compagno di scuola di Lafcadio. Egli è a capo di un'organizzazione segreta, di natura truffaldina e conosciuta come "Il millepiedi".

Spacciandosi per prete, Protos diffonde una notizia inquietante: il papa sarebbe tenuto prigioniero nei sotterranei di Castel Sant'Angelo. Con questa scusa, e sostenendo di promuovere una crociata per la liberazione del papa, Protos ottiene denaro dalle nobildonne della città. È a questo punto che entra in scena un nuovo personaggio, il marito di una queste signore: Amedée Fleurissoire (che è il cognato di Julius de Baraglioul), parte dalla cittadina di Pau in treno, diretto a Roma con l'intenzione di salvare il papa. Preoccupato per l'annunciato arrivo di Amedée a Roma, Protos decide di seguirlo in ogni posto, travestendosi nei modi più vari. Gli consiglia di andare a Napoli a incontrare il vescovo, a suo dire implicato nel progetto di liberazione del papa. Sul treno, mentre è diretto a Napoli, Amédée si trova per puro caso in carrozza con Lafcadio.

Questi, senza motivo apparente e prima che Amedée possa rivolgergli la parola, decide di ammazzarlo, e lo precipita dal treno in corsa. Protos verrà in seguito erroneamente accusato di essere responsabile dell'omicidio di Amédée, e sarà quindi arrestato. Il romanzo si chiude sull'attegiamento profondamente dubitativo di Lafcadio, che il fratellastro Julius cerca di convincerlo a pentirsi dell'omicidio davanti a un prete.

Ma la figlia dello stesso Julius, Geneviève, confessa a Lafcadio il suo amore, e i pensieri che Lafcadio esprime alla fine del libro sembrano termometro della sua convinzione ad abbracciare l'amore di Geneviève, mettendo così da parte ogni possibile redenzione.

Fonte: Wuz.it

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