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Carlo Collodi

Le avventure di Pinocchio

Riassunto

Figli, fratelli, cugini, amici e amici degli amici... i sequel e le imitazioni di Pinocchio nella storia della letteratura per ragazzi tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento sono stati infiniti. Ma l'originale è risultato inimitabile. E rimane il libro per ragazzi per eccellenza, non solo in Italia ma nel mondo!

LA STORIA

Di Carlo Collodi sappiamo molto e di Pinocchio ancora di più.
È noto che il classico per eccellenza della letteratura per ragazzi uscì per la prima volta a puntate, a partire dal 7 luglio 1881, sul "Giornale per i bambini" di Ferdinando Martini. Le puntate hanno per un certo tempo il titolo La storia di un burattino (fino all'episodio dell'impiccagione), poi prendono quello di Avventure di Pinocchio che mantengono fino alla fine. Con il titolo di Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino, esce integralmente nel 1883 con l'editore Felice Paggi di Firenze e viene poi ristampato continuamente sia dall'editore Paggi/Bemporad sia da altri, perché Collodi si era dimenticato di registrare il copyright.
Il Centenario di Pinocchio (un complesso di celebrazioni ricco ed articolato per il quale fu istituito un Comitato di enti pubblici e privati che organizzò e gestì iniziative anche internazionali) durò l'arco di tre anni: 1881-1983.

Pochi però ricordano che Carlo Lorenzini, non nacque a Collodi come lo pseudonimo fa pensare, ma a Firenze, in una povera abitazione simile alla stanzina di Geppetto in via Taddea n.21, dove una lapide lo ricorda.
Ideò Pinocchio per caso, senza prevederne il successo. Leggenda vuole che scrisse la storia in una notte per pagare certi debiti di gioco (anche Lorenzini non era proprio un "ragazzo modello") ma è più probabile, come viene riportato nel Dizionario Bompiani delle Opere e dei Personaggi, che "la chiave del personaggio collodiano potrebbe essere una notazione di Occhi e nasi, bozzetti - certamente scritti in epoca anteriore a Pinocchio e pubblicati in volume solo nel 1881 - che sta forse a testimoniare come l'incontro del burattino con il suo autore sia avvenuto in modo meno occasionale di quanto non pretenda la leggenda".
Era notoriamente un uomo lunatico e bizzarro che, sfogava nel risentimento e nell’ironia la delusione di aver combattuto per un’unità nazionale che una volta raggiunta non lo soddisfaceva.
Possedeva una personalità duplice: detestava la folla e il chiasso, ma al tempo stesso si occupava di teatro ed era un cronista attento e solo nella maturità riuscì, attraverso la forma della fiaba, a realizzare un'opera completa.
Carlo Lorenzini fu volontario a Curtatone e Montanara (1848). Nel 1959 viveva a Milano lavorando come impiegato della Casa Ricordi, e si arruolò nel Reggimento di Cavalleria Novara, partecipando alla Seconda guerra di indipendenza. Adottò per la prima volta lo pseudonimo Collodi (dal paese di origine della madre) scrivendo opuscoli per sollecitare l'annessione della Toscana al Piemonte.

RIASSUNTO

Le avventure di Pinocchio sono raccontate in 36 capitoli.
II falegname Geppetto con un pezzo di legno «che piangeva e rideva come un bambino» datogli dal collega Mastro Ciliegia costruisce il burattino Pinocchio, che parla, cammina e si muove come un vero bambino e si rivela subito un autentico discolo.
Dopo aver schiacciato il Grillo Parlante, di cui non gradisce i saggi consigli, vende l'abbecedario, che il poverissimo Geppetto gli ha comprato sacrificando la sua casacca, per andare al teatro dei burattini; ivi il burattinaio Mangiafoco, prima lo minaccia, poi gli regala cinque monete d'oro. Ma Pinocchio, invece di portarle a Geppetto, si lascia abbindolare dal Gatto e dalla Volpe nella speranza di vedere moltiplicate le monete grazie all'albero degli zecchini; i due non solo lo derubano ma lo impiccano anche; lo salva la Fata dai Capelli Turchini. Dopo essersi fatto di nuovo derubare dal Gatto e dalla Volpe e aver subito altre disavventure (fra l'altro viene imprigionato e rimane preso nella tagliola di un contadino che lo obbliga a far da cane da guardia) ritrova la Fata e sembra voler mettere giudizio.
Ma le complicazioni non sono finite: Pinocchio prima corre il rischio di finire nuovamente in prigione e poi di venir fritto in padella da un pescatore; parte in seguito col suo amico Lucignolo per il Paese dei Balocchi: qui, passati cinque mesi di continua baldoria, si trasforma in asino, come accade a tutti i bambini che vanno nel Paese dei Balocchi. Viene allora comprato dal direttore di una compagnia di pagliacci; azzoppatesi durante uno spettacolo, è venduto a un uomo che vorrebbe fare con la sua pelle un tamburo: tenta perciò di annegarlo, ma i pesci divorano l'involucro asinino e Pinocchio, tornato burattino, fugge a nuoto.
In mare viene inghiottito dal pescecane, nel cui ventre incontra Geppetto, il quale, messosi in viaggio per cercarlo, aveva fatto naufragio ed era stato a sua volta inghiottito parecchio tempo prima. I due fuggono dalla bocca spalancata del pescecane e si mettono in salvo.
Ammaestrato dalle sue esperienze, Pinocchio mette giudizio, comincia a lavorare per mantenere Geppetto e si mette anche a studiare: ormai è diventato buono, e la conclusione è che una bella mattina si sveglia trasformato in un ragazzo in carne ed ossa.

CURIOSITÀ

Pinocchio, favola nata nella Toscana agricola e municipale del secondo Ottocento, ha acquistato un valore universale, è stata illustrata e pubblicata in ogni parte del mondo. E non solo: fumetti, sceneggiati, canzoni, film e queste edizioni sono accompagnate da curiosità di vario genere.

Pinocchio in realtà non è un burattino (fantoccio in legno manovrato dalla mano del burattinaio infilata dal basso della veste), ma una marionetta (fantoccio mosso dall'alto per mezzo di fili collegati con la testa, le braccia, le gambe)
già la prima pubblicazione a puntate sul «Giornale per i Bambini» ebbe una parte dei capitoli corredata da disegni realizzati da Ugo Fleres nel 1911 Giulio Cesare Antamoro realizza un film intitolato Pinocchio e interpretato da Ferdinand Guillaume (Polidor), che aveva già diretto in cortometraggi comici della serie di Tontolini. Introduce brani cinematografici realizzati con la tecnica degli oggetti e pupazzi animati
Il film non è perduto, ma a lungo rimosso, lasciato da parte e sottovalutato. Il restauro di cui è stato fatto oggetto da parte della Cineteca Italiana offre l'occasione per recuperare quest'opera eccentrica e per provare a darle il giusto rilievo nel panorama del cinema italiano degli inizi. nel 1921 Sergio Tofano (Sto), l'attore e disegnatore padre del Signor Bonaventura, protagonista per anni sul Corriere dei Piccoli, illustra Pinocchio per l’edizione della Libreria Editrice Milano Il film Disney uscito negli USA nel 1940 ha suscitato polemiche sin dall'inizio per le varianti realizzate nella storia e per la rappresentazione di un Pinocchio poco "marionetta", snaturandone lo spirito e i caratteri fiabeschi John Hubley, il regista del Pinocchio Disney, fu il medesimo di Fantasia e Dumbo, ma anche l'iniziatore della serie Mister Magoo oltre che autore di opere grafiche d'animazione su musiche di Benny Carter, Lionel Hampton, Ella Fitzgerald l'idea originale del Pinocchio animato del film di Comencini fu di Rambaldi
Benito Jacovitti ha illustrato le Avventure di Pinocchio tre volte: la prima tra il 1942 e il 1943, ad appena vent’anni per l'editrice La scuola; la seconda, pubblicata sul Vittorioso dal 22 dicembre 1946 al 13 luglio del 1947: non un fumetto a tutti gli effetti, ma un’abbondante serie di illustrazioni accompagnate da didascalie a margine con passi del romanzo; la terza nel 1964 per le edizioni AVE a china e acquerello
Nel 1941 Alberto Savinio scriveva: "Più di duecento traduzioni di Pinocchio sono sparse per il mondo Questa perla della nostra letteratura è stata voltata in tutte le lingue parlate e in molti dialetti... Pinocchio, che gli intenditori hanno definito 'La Bibbia del cuore'."
1961: Jonny Dorelli canta Lettera a Pinocchio
1972: vengono trasmesse in tv le 5 puntate dello sceneggiato firmato da Luigi Comencini con sceneggiatura di Suso Cecchi D'Amico e Manfredi-Geppetto, Andrea Balestri-Pinocchio, Gina Lollobrigida-Fata Turchina, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia-Gatto e Volpe. Lo sceneggiato non è girato in toscana, ma soprattutto nel Viterbese, a Guidonia e a Nettuno La marionetta dello sceneggiato televisivo - un Pinocchio meccanico - è stata ideata da Carlo Rambaldi, ma praticamente "rubata" da Comencini. il giudice decise di sequestrare il Pinocchio di Comencini proprio due giorni prima della sua messa in onda, dopo esser stato già annunciato, e fu stabilito un risarcimento.
1977: esce Burattino senza fili di Edoardo Bennato, interamente ispirato al libro di Collodi. Sarà l'album più venduto dell'anno
2002: nei cinema arriva Pinocchio di Benigni, che oltre alla regia firma anche la sceneggiatura con Vincenzo Cerami. Molte critiche alla sua interpretazione e a quella di Nicoletta Braschi (la Fata Turchina), oltre ad alcune variazioni della storia originale. È il film più costoso della storia del cinema italiano
Beppe Barra, tra i fondatori della Nuova Compagnia di Canto Popolare e storico protagonista della Gatta Cenerentola di De Simone, interpreta il Grillo Parlante nel Pinocchio di Benigni I Fichi d'India sono il Gatto e la Volpe nel Pinocchio di Benigni e ottengono buoni giudizi di critica

IMITAZIONI e SEQUEL

Lo voglio chiamar Pinocchio. Questo nome gli porterà fortuna. Ho conosciuto una famiglia intera di Pinocchi: Pinocchio il padre, Pinocchia la madre e Pinocchi i ragazzi, e tutti se la passavano bene. Il più ricco di loro chiedeva l'elemosina.
Il successo di quella storia e di quel nome purtroppo Collodi non lo vide: morì improvvisamente nel 1890. Ma lo videro gli altri e iniziarono a imitarlo quasi subito, o tentarono di dare un seguito alle avventure di Pinocchio.
Ecco alcune curiosità tra figli, fratelli e amici degli amici a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento:

1893 - Oreste Boni scrive Il figlio di Pinocchio (Parma, Battei)
1894 - Gemma Mongiardini Rembadi pubblica Il segreto di Pinocchio (Firenze, Bemporad)
1896 - Alberto Cioci presenta Lucignolo. L'amico di Pinocchio, con illustrazioni di Carlo Chiostri, già disegnatore di Pinocchio (Firenze, Bemporad)
1896 - Ettore Ghiselli scrive Il fratello di Pinocchio, ovvero Le avventure di Pinocchino. Storia di un altro burattino (Firenze, Bemporad)
1901 - Agusto Picchioni pubblica Il cugino di Pinocchio (Biondo)
1904 - Eugenio Cherubini scrive Pinocchio in Africa (Firenze, Bemporad)
1905 - Luigi Barberis presenta I settemila fratelli di Pinocchio (Bemporad)
1905 - con Giulio Erpianis addirittura Pinocchio in automobile (Bemporad)
1909 - Agusto Piccioni porta I viaggi straordinarissimi di Pinocchio intorno al mondo (Bemporad)
1912 - Alberto Cioci prosegue la sua storia e scrive Moccolo, l'amico di Lucignolo (Firenze, Bemporad)
1930 - Anna Franchi pubblica Pinocchio tra i selvaggi (Salani)
1937 - Paolo Lorenzini immagina Pinocchio, Pinucchio e Pinicchio (Salani)
1939 - Ugo Scotti Berni pubblica La promessa sposa di Pinocchio (Marzocco)

Fonte: Wuz.it

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