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Beppe Fenoglio

Il partigiano Johnny

Riassunto

l partigiano Johnny è la continuazione di Primavera di bellezza, romanzo pubblicato da Garzanti nel 1959 che aveva per protagonista uno studente di Alba, soprannominato Johnny dagli amici a causa del suo amore per la letteratura inglese. Johnny, giovane sottufficiale dell'Esercito Italiano sbandato in seguito all'8 settembre, tornava nelle sue Langhe per morire in una delle prime azioni della guerra partigiana.

In realtà questo finale era stato consigliato a Fenoglio dai suoi editor della Garzanti. Il partigiano Johnny riprende la storia narrata in "Primavera di bellezza" e ne traccia l'ideale continuazione, a partire dal ritorno a casa dopo l'armistizio. Invece di aderire sin da subito alla Resistenza, Johnny si rifugia presso la sua famiglia, che lo nasconde in una casa sulla collina. Dopo qualche tempo, insofferente della vita da imboscato che conduce, Johnny prende parte a una sommossa davanti alla caserma dei carabinieri per la liberazione di alcuni prigionieri.

In seguito a questo episodio, Johnny prende la decisione che cambierà la sua vita: lascerà Alba e la famiglia, e si unirà al primo gruppo di partigiani che incontrerà nelle Langhe. In principio Johnny ingrossa le fila di una formazione comunista, pur disapprovandone l'ideologia e deplorandone la disorganizzazione. Dopo le prime azioni di guerriglia, però, i partigiani commettono un errore facendo prigioniero un ufficiale tedesco (che era stato catturato per caso nel corso di un incidente stradale).

La rappresaglia dei tedeschi arriva subito, e la formazione partigiana si sbanda. Johnny, che è riuscito a sottrarsi al rastrellamento ed è fuggito, coglie l'occasione per ripassare da Alba e unirsi ai partigiani badogliani. Primavera del 1944: Johnny trova nei badogliani (soprannominati "gli azzurri") guidati dal comandante Nord un'organizzazione più consona al suo ideale: ma anche qui non manca di ravvedere errori e diverse ingenuità. In particolare, gli azzurri hanno la tendenza a operare come fossero un esercito regolare che tiene le posizioni. Johnny è invece dell'idea che sarebbe meglio dar vita a operazioni di guerriglia vera e propria.

Durante un'incursione delle camicie nere il ragazzo ha occasione di mettere in pratica le sue idee, guidando un'imboscata alla coda del convoglio fascista. Estate: i partigiani controllano praticamente tutto il territorio delle Langhe. Sono talmente sicuri di sé che arrivano perfino a godersi una sagra di paese a Santo Stefano Belbo. Autunno: i fascisti finiscono per abbandonare anche la loro base di Alba, che viene immediatamente occupata dalle formazioni partigiane delle Langhe. Johnny, che in precedenza aveva dichiarato a Nord la sua perplessità sull'operazione, scende ad Alba.

Intimamente egli è conscio del fatto che i partigiani non riusciranno a tenere la città nel corso dell'inverno ormai prossimo, e capisce che la "presa di Alba" rischia in realtà di esporre la cittadinanza alle rappresaglie nazifasciste. Così avviene, in effetti, dopo una lunga tregua dovuta alla piena del fiume, all'inizio di novembre Alba viene attaccata duramente. I partigiani rimasti a difendere la città - poche centinaia - battono rapidamente in ritirata, e Johnny è tra loro. Inverno: Le cose volgono rapidamente al peggio, per i partigiani delle Langhe, perché gli alleati sono ancora lontani.

Gli "Azzurri" attendono con impazienza un lancio aereo di armi e rifornimenti da parte degli alleati. Ma è proprio il fatidico lancio, quando avviene, ad attirare l'attenzione dei nazifascisti, che compiono una grande operazione di rastrellamento. Johnny e i suoi compagni devono fuggire. Riparato insieme a due compagni in una casa di contadini, Johnny ascolta alla radio il messaggio del generale Alexander, che chiede ai partigiani di sbandarsi durante l'inverno per riuscire meglio a resistere in vista del colpo finale, che avrà luogo la prossima primavera. Nel corso di una riunione clandestina, il comandante Nord conferma l'ordine. Dopo poco tempo, Pierre, seriamente malato, deciderà di rifugiarsi in città presso la famiglia della fidanzata. Molto probabilmente in zona è attiva una spia, perché sono stati rinvenuti i cadaveri di alcuni partigiani. Durante una spedizione per procurarsi un medicinale in farmacia, Johnny riesce ad evitare di essere catturato dai fascisti, che però al suo posto prendono Ettore (un chiaro riferimento autobiografico, che ricalca la vicenda vissuta dall'amico fraterno di Fenoglio, Ettore Costa).

Il giorno seguente Johnny cattura un fascista (si tratta in realtà di un disertore) per scambiarlo con Ettore. A questa imboscata ne seguiranno altre. Johnny rimane l'ultimo partigiano sulla collina. Il racconto del lungo inverno termina quando Johnny scova e uccide la spia, che dissimulava la sua attività dietro la copertura di commerciante di pellami. 31 gennaio 1945. Johnny è fra i cento uomini che partecipano al "reimbandamento" dei partigiani badogliani. La ripresa dei combattimenti sembra tuttavia deludente: i partigiani sono pochi, armati malamente, e non possono che abbandonare il paese di Mango all'arrivo dei fascisti. A malincuore, Johnny e Pierre sono costretti a ritirarsi una volta di più.

La loro fuga si interrompe con l'arrivo del padre di Nord, anziano combattente che li rifornisce di munizioni e li esorta ad "agganciare la loro retroguardia". I partigiani, cui l'incontro con il combattente ha infuso coraggio, inseguono i fascisti e ingaggiano con loro un conflitto al fuoco. Il padre di Nord è colpito. Questo episodio conclude la prima stesura del romanzo. Nella seconda stesura, invece, Fenoglio lascia intendere che Johnny muoia nel conflitto a fuoco, a soli due mesi dalla liberazione. "Johnny si alzò col fucile di Tarzan e il semiautomatico… Due mesi dopo la guerra era finita".

Fonte: Wuz.it

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