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Il poema è composto di una Prima e una Seconda Parte, precedute da una "Dedica", un "Prologo sul teatro" e un "Prologo in cielo". Il poema vero e proprio comincia con il "Prologo in cielo". Qui è narrato il colloquio fra Dio e Mefistofele. Mefistofele vuol traviare Faust e condurlo a perdizione, Dio scommette che Faust saprà resistere e dimostrare che l'uomo ha in sé una coscienza che lo conduce alla salvezza.

Prima Parte.

Johannes Faust, filosofo, medico e giurista, non riesce a trovare nel sapere la felicità e disperato si affida alla magia. Fallito anche questo tentativo, Faust, non trovando alcun senso nel vivere, sente le forze mancargli e solo nella morte vede una via d'uscita. Mentre sta per bere da una coppa il veleno, sente improvviso il suono delle campane che celebrano la Pasqua. Si sente restituito alla vita e si mescola alla folla in festa. Alla fine della passeggiata nell'ora del crepuscolo gli si avvicina Mefistofele nelle vesti di un can barbone. Poi mostratosi nelle sue vere vesti, il demonio promette di appagare la sua sete di conoscenza se Faust gli lascerà la propria anima dopo la morte. Stipulato il patto, Mefistofele trasporta Faust con sé. Prima nella cantina di Auerbach, dove gli offre il godimento dei piaceri ma-teriali, il recupero della giovinezza e l'incantamento dei sensi nell'immagine, riflessa in uno specchio magico, di una donna nuda bellissima. Quindi gli offre l'amore di una fanciulla purissima. È Margherita. Per lei Faust, presentatesi sotto le spoglie del cavaliere Heinrich, prova inizialmente un casto sentimento, poi spinto da Mefistofele cede agli istinti della passione e disonora la fanciulla. Torna da soldato Valentino, fratello di Margherita, disperato per la sorte della sorella. Davanti alla sua casa si batte con Faust e viene trafitto. Agonizzante maledice Margherita. Nel Duomo lo Spirito Maligno sussurra alla fanciulla le sue colpe: la morte nel sonno della madre cui la fanciulla ha somministrato un sonnifero datele da Faust, quella del fratello, la nascita di un figlio al di fuori di ogni legge. La fanciulla sviene. Intanto sulle montagne dello Harz Faust e Mefistofele partecipano alla notte di Valpurga, una notte di streghe e di abbandono ai sensi. D'improvviso Faust vede l'immagine di Margherita, prigioniera e condannata a morte. Faust corre nel carcere a salvarla, vuol farla fuggire. Margherita lo respinge, vuole espiare con la morte i suoi peccati e s'affida a Dio. Così nel pentimento Margherita si redime e una Voce dall'alto proclama la sua salvezza. Faust scompare dal carcere trasportato da Mefistofele.

Seconda Parte.

Faust si risveglia inquieto da un sonno che lo ha purificato e nel salutare il giorno che nasce manifesta una nuova volontà di agire. Egli vuole ora realizzare nel mondo le sue ec-cezionali facoltà. Per questo si reca insieme a Mefistofele nel palazzo imperiale. Per volontà dell'imperatore Faust scende nell'abisso, dove stanno le Madri, divinità sotterranee. Evoca Elena e Paride. Elena appare, Faust tenta di abbracciarla, ma l'immagine svanisce. Per ritrovarla Faust deve recarsi alla Notte classica di Valpurga. Interviene in suo aiuto Homunculus, l'uomo scientifico tutto cervello, creato in laboratorio da Wagner, antico allievo di Faust. Mefistofele, Homunculus e Faust si recano in Tessaglia e qui si svolge il classico Sabba cui partecipano i più famosi personaggi del mito antico. Per riavere Elena Faust deve scendere negli Inferi. Al ritorno Faust, trasformato in un cavaliere normanno, sposa Elena. Le nozze sono il simbolo dell'unione tra il sereno mondo classico e l'inquieto spirito romantico. Euforione, il figlio nato da questa unione, muore nel tentativo di volare. Elena scompare con lui. Faust che cerca di raggiungerla viene rapito da una nube su una montagna. Qui Mefistofele gli offre altri godimenti, ma Faust, raggiunta piena consapevolezza di sé, rifiuta proponendosi un nobile e utile obiettivo. Progetta delle dighe per strappare al mare un lembo di terra e renderlo fertile per il bene degli uomini. Lo ostacolano due vecchi, Bauci e Filemone, che non vogliono cedergli la loro capanna. Faust con l'aiuto di Mefistofele riesce ad allontanarli, provocandone la morte in un incendio. Faust è assalito da Cura, il rimorso, e viene accecato. Prima di morire dispone che la sua opera si compia ugualmente e per questo Dio lo salva e manda gli Angeli a prendere la sua anima e a sollevarla in cielo.

Fonte: Wuz.it

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