Biografia di Giovanni Verga
Nato a Catania nel 1840 da una famiglia di origine nobile e di tradizioni liberali, a soli quindi anni scrive il suo primo romanzo, Amore e patria; ben presto abbandona gli studi universitari di Legge per dedicarsi all'attività di scrittore e giornalista. Nel 1860, all'arrivo dei Mille, si arruola nella Guardia Nazionale Garibaldina, prestandovi servizio per circa quattro anni.
Dal 1869 si trasferisce a Firenze, centro della vita politica e intellettuale dell’epoca, dove ha modo di conoscere gli scrittori Luigi Capuana e Federico De Roberto che, con lo stesso Verga, saranno i principali esponenti di un nuovo movimento letterario: il Verismo. Nel 1871 pubblica Storia di una capinera, il suo primo romanzo di successo.
L’anno successivo si stabilisce a Milano, frequenta in modo assiduo il salotto Maffei e conosce i maggiori rappresentanti del secondo romanticismo lombardo e l'ambiente degli Scapigliati. Gli anni milanesi saranno ricchi di esperienze e favoriranno la nuova poetica dello scrittore. Risalgono a questi anni Eva (1873), Nedda (1874), Eros e Tigre reale (1875). Sono opere che si iscrivono nella poetica tardoromantica del primo Verga, ad eccezione di Nedda, anticipo verista, corrente di cui lo scrittore catanese sarà il massimo esponente.
Intanto, Verga si avvicina ad autori nuovi per tematiche e forme, come Zola, Flaubert, Balzac, Maupassant, rappresentanti delle correnti letterarie del Realismo e del Naturalismo francese. Con la raccolta di novelle Vita dei campi (1880), e poi i Malavoglia (1881), le Novelle rusticane (1883), il Mastro-don Gesualdo (1889), lo scrittore rivolge l'attenzione al mondo degli uomini, dei senza speranza, destinati a perdere la dura lotta per l'esistenza.
Nel 1884 si dedica al teatro, con la trasposizione di Cavalleria rusticana: ottenne un grosso successo, per sua grande soddisfazione. Nel 1890 torna definitivamente a Catania, dove vive nei suoi possedimenti e si allontana sempre di più dalla scrittura. Tale periodo viene riconosciuto come "crisi creativa". Muore nel 1922, dopo essere stato nominato, nel 1920, Senatore della Repubblica a vita.