Alessandro Manzoni

- BIOGRAFIA -

Alessandro Manzoni nasce a Milano nel 1785 da Giulia Beccaria, figlia del giurista Cesare Beccaria, e da Pietro Manzoni o, da come afferma una diceria, da un presunto adulterio con Giovanni Verri. Gli anni di collegio trascorsi tra Milano e Merate, vissuti però negativamente, lo porteranno a dichiararsi ateo.

Nel 1805 si trasferisce a Parigi dalla madre, ormai divorziata dal padre Pietro. Questa esperienza lo legherà ancora di più a lei e gli permetterà di conoscere la sua futura moglie - Enrichetta Blondel – con la quale avrà 10 figli. L’elemento fondamentale di questo periodo parigino sarà però il suo processo di conversione verso il giansenismo, che lo porterà inoltre ad un distacco dalla poesia neoclassica: comporrà infatti gli Inni Sacri e le prime tragedie tra cui spicca Il Conte di Carmagnola.


È nel 1820, anno di ritorno a Milano caratterizzato da una forte solitudine, che scriverà una prima versione del suo romanzo storico più conosciuto: I Promessi Sposi, inizialmente intitolato Renzo e Lucia. È proprio da questi anni che l’interesse di Manzoni si concentrerà sulla storiografia e sulla lingua italiana: sarà suo proposito dare forma all’identità italiana attraverso la lingua, poiché fino ad allora a livello scritto veniva considerato solo il toscano, mentre a livello parlato si parlava quasi esclusivamente il dialetto. È da questa volontà che gli verrà affidato l’incarico di unificare la lingua italiana, venendo nominato Senatore del Regno d’Italia e pubblicando Dell’unità della lingua e dei mezzi di diffonderla.

Manzoni muore a Milano il 22 maggio a causa di una meningite, ma non senza un saluto degno della sua figura: al suo funerale infatti parteciperanno molte figure importanti, tra intellettuali e alte cariche dello Stato.

- PENSIERO -

Si possono individuare diverse fasi del pensiero Manzoniano: durante gli anni di collegio a Milano entra inevitabilmente a contatto con il pensiero Illuminista, assorbendo gli ideali di giustizia e democrazia e sviluppando una scrittura di tipo neoclassico. È grazie all’esperienza parigina che invece che avrà modo di conoscere liberali e intellettuali che lo avvicineranno al pensiero romantico e liberale, cambiando in lui la concezione di storia, non più vista con ottimismo, ma anzi individuandone complessità e sbagli, nel quale il “popolo”, da secoli oppresso dalle classi aristocratiche, deve assumere una rilevanza centrale, poiché riflette mentalità e valori dell’intera società.

È forte anche l’influenza del cattolicesimo, dai quali secondo Manzoni derivano i più nobili degli ideali, purtroppo ormai dimenticati dall’uomo, ma che porterebbero però ad una società libera e democratica. È in questa concezione che si osserva il pessimismo per la vita di Manzoni, che vede il bene come un elemento costantemente sconfitto dal male, il quale di conseguenza riesce invece ad avere la meglio. L’elemento che però dà speranza è che non è la vita terrena ad avere valore, quanto invece l’aldilà.

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