La classe avversa

Alberto Albertini
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Editore: Hacca
Codice EAN: 9788898983476
Anno edizione: 2020
Anno pubblicazione: 2020
Dati: 314 p., brossura
Disponibile anche in eBook a € 9,99

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Descrizione

Vincitore del Premio speciale Biella Letteratura e Industria 2021 e Premio Letteratura d'Impresa 2021

La classe avversa è il racconto del disfacimento di un paradigma, quello che vedeva nel modello industriale a gestione familiare il segreto del miracolo italiano. Protagonista di questo romanzo di fabbrica contemporaneo è "il Poeta", figlio e erede di uno dei proprietari dell'azienda, costretto a mostrarsi all'altezza del ruolo che gli spetta mentre studia e sogna di laurearsi in Lettere. Quando il Presidente, azionista di maggioranza, affida l'azienda a un Amministratore delegato che si rivela un tagliatore di teste, sadico e accentratore, vorrebbe fare come Franco, suo amico fin dai tempi del liceo, che si ribella e si licenzia. Ma ha tra le mani una commissione che potrebbe cambiare il futuro dell'azienda e illuminare finalmente il suo successo, anche agli occhi di Laura, giovane impiegata appena arrivata in ufficio. Il rischio è far saltare entrambe le famiglie, quella dove timbra il cartellino al mattino, e quella con cui condivide appena una colazione e un tragitto in auto fino alla scuola. Con questo romanzo disincantato e lucido, in un dialogo immaginario con lo scrittore Ottiero Ottieri, Albertini dà voce e nuova dignità a una corrosione personale e collettiva che il lavoro sembra non essere più in grado di nobilitare.

RECENSIONI

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Giorgia P., 16 aprile 2020
Confesso di non averlo comprato direttamente, me l’ha regalato una mia amica che conduce un’industria tessile insieme alla sua famiglia. “Così almeno capisci perché sono sempre di umore pessimo durante ai nostri aperitivi. Questo libro avrei potuto scriverlo io”. Confesso anche che l’ho letto per far piacere a questa mia amica, a cui tengo molto. Confesso… che mi è piaciuto tantissimo!!!! Scorrevole, accessibile a tutti (anche, come me, a chi un’azienda non ce l’ha e fa tutt’altro), pieno di emozioni e sentimenti in bilico tra il desiderio di credere nei propri sogni, non mollare e combattere e il desiderio di fuggire sull’isola che non c’è (tra l’altro si parla davvero di isole), perché alla fine quello che conta davvero è il letto dove ogni sera vai a dormire e soprattutto con chi vai a dormire, le persone con cui fai colazione, la famiglia che ti induce a restare, perché ne vale sempre la pena. Insomma un sacco di valori, non spiegati, ma annusati tra le pagine. Davvero un bel libro!
M.G., 05 aprile 2020
In questo romanzo mi sono piaciuti i personaggi maschili, i due “padri” del protagonista: quello biologico, fondatore dell’azienda, forse anaffettivo o comunque cresciuto con regole molto dure, figlie dei tempi di guerra e di una civiltà contadina, a tratti medievale, che poi applica anche per crescere i figli; e il “padre” adottivo, il nuovo direttore generale che sostituisce l’altro padre alla guida dell’azienda, sadico e accentratore ma anche lui è un’autorità che suo malgrado deve richiamare al dovere, senza sconti per nessuno, è qualcuno che ha una missione e deve portarla a termine, costi quel che costi, spesso nella solitudine dell’esercizio del potere. Una storia che insegna che ogni processo di auto-determinazione passa da un trauma e da un distacco. Soprattutto per i figli.