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Stefano Maso
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Editore: Libreria Editrice Cafoscarina
Collana: Saggi
Codice EAN: 9788875430030
Anno edizione: 2003
Anno pubblicazione: 2003
Dati: 184 p.

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RECENSIONI

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alberto pierobon, 14 ottobre 2022
La nostra società produce e si difende dal rischio: tra crisi immunitarie nella problematica definizione di soggetto che non vuole rischiare fino in fondo, che teme l’ignoto, per cui si organizza: crea sicurezze, protezione e stabilità. La decisione determina le condizioni della fine della scelta, ma anche del rischio connesso. Non serve prudenza ma abbandonarsi e osare per affrontare l’autentico rischio (esistenziale), nell’arrischiarsi ci si coglie nella propria interezza. La scienza riduce il rischio a pericolo, misurandolo e utilizzando il probabilismo (frequenze, varianti, nell’elemento soggettivo), negli assiomi ed escludendo/ponendo ipotesi. Con l’apriori si può dare una spiegazione razionale, pur dovendo trovare un equilibrio, non omologazione forzata, nella diversità che è ricchezza del conoscere e dell’esistere: per il miracolo. Si affronta l’offrirsi di ciò che, instabile in quanto non classificabile, è controvertibile. Questo azzardarsi è l’estremo aspetto del decidersi e del decidere (originari). Anche il rapporto causa-effetto ha più alternative, ma l’ordine normalizza. Si gioca sul rapporto soggetto/oggetto e viceversa. Non solo tra Nietzsche e Severino, tanti autori vengono rassegnati Anassimandro, Eraclito, Socrate, Platone, Machiavelli, Hobbes, Montesquieu, Hegel, Schmitt, Esposito, Cacciari, ecc. La società e si uoi modelli vogliono far mediazione logica del rischio controllato,far comprendere il rischio entro la società che si vuole garantire: affidabilità più che efficienza, dove i vantaggi derivano da parametri misurabili e accettabili. Anche il risk sharing ha ricadute sulla qualità sociale della vita. Trasgredire è quindi un disturbare. L A. tenta di prospettare una modalità interiore di gestione del rischio che ci consenta di vivere con un po’ di felicità a questo mondo.