Diari di Napoli, il manoscritto di Zazzera e gli omissis inediti svelati. I parte 1618. Vol. 5: Il più grande galeone della storia come arma segreta. Vanno di moda le feste private nei palazzi coi comici Lombardi (1 gennaio-30 giugno 1618)

Francesco ZazzeraMicco Spadaro
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Editore: ABE
Codice EAN: 9788872973851
Anno edizione: 2025
Anno pubblicazione: 2025
Dati: 146 p., brossura

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Descrizione

I Savoia avvelenano l'acquedotto col cianuro a carnevale, ma il popolo va in gita a S.Maria di Pugliano per Pasqua, poi all'Arco e Somma, e fa festa per il Sangue di S.Gennaro. Il Duca di Ossuna era diventato un uomo scomodo, atteso che già girasse voce dell'interim affidato al Cardinale Borgia, in attesa dell'arrivo del Conte di Sardegna al suo posto per nuovo Viceré. Intanto muore il Principe di Avellino in Caravaggio, dove lo aveva mandato il governatore di Milano, pagato da quel Marchese. E in effetti Don Pietro se la prende un po' con tutti, ora con Cacciadenti perché in Sicilia gli ruppe un dente, o il suo cavallerizzo per una parolaccia al Principe di tarsia, ma la città è piena di delinquenti, come il ladro della corona d'argento e una collana d'oro di S.Maria delle Grazie a S.Agnello, così i Verginiani che beccarono un frate laico che custodiva nella sua cella la corona di coralli rubata durante l'incendio insieme agli anelli staccati con le dita e gli orecchini con le orecchie dal corpo dei santi. Intanto il 6 gennaio è festa, la Pasqua dei Re Magi, con l'usanza di mascherarsi a cavallo e a piedi, realizzando per strada una sorta di quadri di moda tradizionale, come i soldati di Cillo del Tufo usciti in abito di campagna, giostrando a fare il trenino, con qualche imprevisto come lo sparo alla gamba del Principe di Conca. Ma la festa delle monache alla Croce di Lucca e quelle alla Sapienza mette tutti d'accordo, specie per la pace di Milano conclusa in Spagna, annunciando il Viceré il matrimonio fra il Marchese de Pigna e la duchessina di Orea, snobbando il Duca di Cardinale, ma premiando gli sposi nipotini di Cavaniglia sdraiato accanto alla fortunata, richiamando Troiano Gattola e Giovan Tomase Spina, mentre tutti i cavalieri svaligiarono la tavola lasciando le dame a bocca asciutta. Altre feste seguirono e le commedie in Casa degli sposi Cavaniglia. Intanto finisce in galera a opera del grassiero un macellario che metteva la carne di cane nelle salsicce, burlato con una testa di cane appesa al collo, e Ottavio Scrivella, fratello di Onorato Troilo, disertore da Milano, frustato con un suo fedele, e poi impiccato. Il regente Lopes spara a Diomede Carafa, e il Viceré fa visita a Donna Lué Pagina, moglie del governatore di Capua, e poi alla Principessa di Scilla in visita alla Madonna del Loreto, promessa sposa di Paolo Giordano Orsino Duca di Bracciano, al posto della sorella del Duca di Gravina, che tentò di recuperarla con un banchetto il Duca di Sermoneta, il quale, rifiutato, tornò con la figlia del Principe di Caserta. Intanto ci sono visite da Lecce col Marchese de Marigliani e da Genova col Parchese Pineli che schiaffeggiò un Lomellino e girò armato con una comitiva, benché fosse contrario suo cognato Principe di Geraci. Don Innico Siscara, appena giunto da Roma, fu derubato di 1500 ducato d'argenteria nella sua camera del convento a San Pietro ad Aram; meglio che essere ucciso come il Barnaba commendatario di Santo Stefano, o picchiati come Fabrizio Carafa da un ladro cordiato per strada da un nipote di Longobardi. Si sposa Pietrantonio Caravita, elevato il Principe di Morcone in provincia, premiato Cesare Alderisio per un negozio e festa al porto per la nascita del nuovo galeone privato. Si chiuse così gennaio, con la morte del di Sangro Duca di Casacalenda e del segretario vicereale Cesare, e le pretese di Nicola Maria de Somma, Principe di Colle, che per non sentirsi chiamare eccellentissimo da un dottore nell'udienza all'AGP, gli tirò un campanello che lo scansò e spaccò la testa a un povero vecchio.

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