Alternative per il socialismo. Vol. 68: La lotta paga, la guerra no

Pronto per la spedizione in 5 giorni lavorativi
nuovo € 15,00
Compra nuovo

Paga con Klarna in 3 rate senza interessi per ordini superiori a 39 €.

Editore: Castelvecchi
Codice EAN: 9788869444609
Anno edizione: 2023
Anno pubblicazione: 2023
Dati: 232 p., brossura

Note legali

NOTE LEGALI

a) Garanzia legale, Pagamenti, Consegne, Diritto di recesso
b) Informazioni sul prezzo
Il prezzo barrato corrisponde al prezzo di vendita al pubblico al lordo di IVA e al netto delle spese di spedizione
Il prezzo barrato dei libri italiani corrisponde al prezzo di copertina.
I libri in inglese di Libraccio sono di provenienza americana o inglese.
Libraccio riceve quotidianamente i prodotti dagli USA e dalla Gran Bretagna, pagandone i costi di importazione, spedizione in Italia ecc.
Il prezzo in EURO è fissato da Libraccio e, in alcuni casi, può discostarsi leggermente dal cambio dollaro/euro o sterlina/euro del giorno. Il prezzo che pagherai sarà quello in EURO al momento della conferma dell'ordine.
In ogni caso potrai verificare la convenienza dei nostri prezzi rispetto ad altri siti italiani e, in moltissimi casi, anche rispetto all'acquisto su siti americani o inglesi.
c) Disponibilità
I termini relativi alla disponibilità dei prodotti sono indicati nelle Condizioni generali di vendita.

Disponibilità immediata
L'articolo è immediatamente disponibile presso Libraccio e saremo in grado di procedere con la spedizione entro un giorno lavorativo.
Nota: La disponibilità prevista fa riferimento a singole disponibilità.

Disponibile in giorni o settimane (ad es. "3-5-10 giorni", "4-5 settimane" )
L'articolo sarà disponibile entro le tempistiche indicate, necessarie per ricevere l'articolo dai nostri fornitori e preparare la spedizione.
Nota: La disponibilità prevista fa riferimento a singole disponibilità.

Prenotazione libri scolastici
Il servizio ti permette di prenotare libri scolastici nuovi che risultano non disponibili al momento dell'acquisto.

Attualmente non disponibile
L'articolo sarà disponibile ma non sappiamo ancora quando. Inserisci la tua mail dalla scheda prodotto attivando il servizio Libraccio “avvisami” e sarai contattato quando sarà ordinabile.

Difficile reperibilità
Abbiamo dei problemi nel reperire il prodotto. Il fornitore non ci dà informazioni sulla sua reperibilità, ma se desideri comunque effettuare l'ordine, cercheremo di averlo nei tempi indicati. Se non sarà possibile, ti avvertiremo via e-mail e l'ordine verrà cancellato.
Chiudi

Descrizione

È bene non farsi illusioni e guardare in faccia la realtà. Stiamo attraversando un periodo terribile, irto di pericoli per la sopravvivenza del vivente umano e non umano, del pianeta in quanto abitabile. Dobbiamo fermare una guerra che, se prosegue nel mito della vittoria di una delle due parti, ci può portare alla catastrofe nucleare. Altro che sconto fra democrazia e autocrazia o fra civiltà. Lo scontro è fra la civiltà e la barbarie, per parafrasare una celebre alternativa posta dal movimento operaio internazionale… Abbiamo cercato di applicare il realismo utopico al campo della lotta per la pace. Ma non possiamo dire di avere ottenuto risultati neppure minimamente soddisfacenti… Certo, anche il grande movimento mondiale – la seconda potenza nel mondo secondo il New York Times – non riuscì a impedire la guerra a tutti i costi voluta dagli Usa contro l'Iraq. Ma non fu uno sforzo inutile, perché ha sedimentato una coscienza della necessità della pace e del protagonismo popolare, di cui la generazione successiva si è avvalsa nei vari movimenti cui ha dato origine. La lotta ha pagato, anche se non nell'immediato e nel raggiungimento di un obiettivo concreto… In campo sociale assistiamo a una ripresa vigorosa dei movimenti in Europa, per fermarci al nostro continente. Dagli scioperi più tradizionali alle forme di rivolta, i riot, per usare un termine diventato comune, i movimenti sociali si affermano in più parti d'Europa. E non si tratta di fiammate, come è evidente nel caso francese. In sostanza questi movimenti mettono in luce la crisi profonda della legittimità delle politiche neoliberiste. Smascherano il divorzio ormai avvenuto da tempo tra il capitalismo e la democrazia… Fermo restando che i movimenti non si creano, ma si riconoscono, si capiscono e si partecipa alla loro vita. Questa dovrebbe essere la politica, quella che da noi in particolare manca. Come ha detto Pablo Iglesias: «La politica è la disciplina del conflitto» non degli accordi, e ad esso non si può sostituire né farne a meno.