Varii, al mondo son gli umori, ovvero «la gran pazzia» nelle poesie di Giulio Cesare Croce

Pronto per la spedizione in 2 settimane
nuovo € 22,00
Compra nuovo

Paga con Klarna in 3 rate senza interessi per ordini superiori a 39 €.

Editore: CLUEB
Codice EAN: 9788849117332
Anno edizione: 2001
Anno pubblicazione: 2001
Dati: 294 p.,libro

Note legali

NOTE LEGALI

a) Garanzia legale, Pagamenti, Consegne, Diritto di recesso
b) Informazioni sul prezzo
Il prezzo barrato corrisponde al prezzo di vendita al pubblico al lordo di IVA e al netto delle spese di spedizione
Il prezzo barrato dei libri italiani corrisponde al prezzo di copertina.
I libri in inglese di Libraccio sono di provenienza americana o inglese.
Libraccio riceve quotidianamente i prodotti dagli USA e dalla Gran Bretagna, pagandone i costi di importazione, spedizione in Italia ecc.
Il prezzo in EURO è fissato da Libraccio e, in alcuni casi, può discostarsi leggermente dal cambio dollaro/euro o sterlina/euro del giorno. Il prezzo che pagherai sarà quello in EURO al momento della conferma dell'ordine.
In ogni caso potrai verificare la convenienza dei nostri prezzi rispetto ad altri siti italiani e, in moltissimi casi, anche rispetto all'acquisto su siti americani o inglesi.
c) Disponibilità
I termini relativi alla disponibilità dei prodotti sono indicati nelle Condizioni generali di vendita.

Disponibilità immediata
L'articolo è immediatamente disponibile presso Libraccio e saremo in grado di procedere con la spedizione entro un giorno lavorativo.
Nota: La disponibilità prevista fa riferimento a singole disponibilità.

Disponibile in giorni o settimane (ad es. "3-5-10 giorni", "4-5 settimane" )
L'articolo sarà disponibile entro le tempistiche indicate, necessarie per ricevere l'articolo dai nostri fornitori e preparare la spedizione.
Nota: La disponibilità prevista fa riferimento a singole disponibilità.

Prenotazione libri scolastici
Il servizio ti permette di prenotare libri scolastici nuovi che risultano non disponibili al momento dell'acquisto.

Attualmente non disponibile
L'articolo sarà disponibile ma non sappiamo ancora quando. Inserisci la tua mail dalla scheda prodotto attivando il servizio Libraccio “avvisami” e sarai contattato quando sarà ordinabile.

Difficile reperibilità
Abbiamo dei problemi nel reperire il prodotto. Il fornitore non ci dà informazioni sulla sua reperibilità, ma se desideri comunque effettuare l'ordine, cercheremo di averlo nei tempi indicati. Se non sarà possibile, ti avvertiremo via e-mail e l'ordine verrà cancellato.
Chiudi

Descrizione

Monique Rouch ha dedicato una cura attenta e
puntuale al riordinamento del complessivo “corpus” crociano e ha poi attinto
in maniera accorta allo sterminato repertorio per riportare il Croce fra i suoi
lettori italiani (e in particolare bolognesi, com’era giusto). Col suo aiuto
possiamo avviarci sui due diversi versanti necessari a comprendere questi testi:
quello della letteratura senza aggettivi, del piacere delle parole “per se
stesse”, quale si rivela nel gusto per le lunghe enumerazioni, nella capacità
di accordare una accattivante musica del testo per preparare e conquistare
l’uditorio. Sull’altro versante ci attende l’incontro con un mondo popolare
abitato da una familiarità cordiale e da una tranquilla consuetudine che si
rivela di continuo nelle immagini, nei tratti concreti di esperienza quotidiana,
nell’economia morale dei personaggi. Al confine tra mondi culturalmente e
socialmente diversi, Croce svolge con amabilità la funzione di
mediatore. (Dalla Premessa di Adriano Prosperi)

 

Presentazione. Note al
testo. MADONNE CROCIANE. Bibliografia. (Introduzione. Il Croce
cantastorie. Lo spettacolo della recita in piazza. Il repertorio.
Adattamento di canzoni tradizionali: “La canzone nuova della Violina”.
“La Pidocchia ostinata”. “La canzone di Margariton”. Parole nuove su
arie antiche: le “trasmutazioni”. “La Mantina”, tra rimaneggiamento e
creazione. La lingua. L’argomento. I personaggi. Le canzoni originali del
Croce. Realismo e fantasia. La “Canzone di madonna Tenerina” o le
disgrazie di una troppo delicata e fragile massaia. “Madonna disdegnosa” o
la donna superba e intrattabile. “Madonna Ruvidazza”, una meno indovinata
crudelazza. “I venti umori o cervelli delle donne” o una piccola galleria
di ritratti femminili rapidi e vivaci.) Testi “VARII AL MONDO SON
GLI UMORI”. Bibliogarfia. (Introduzione. La “mondana pazzia” di
tutti i “gusti”, “sapori”,  “strane chimere e bizzarrie” degli uomini o
la formazione di un affascinante gusto popolare barocco. “La girandola dei
cervelli”, canzone briosa e spensierata. Rimanda a tutti noi “umori” o
“cervelli”, individui diversi, ma tutti con una innegabile dose di
stranezza noncurante e di capriccio.”La girandola de’ pazzi”,
composizione di piu’ ampio respiro, dimostra una stupefacente liberta’ tra
elevatezza intellettuale e sorridente realismo quotidiano. Atmosfera onirica
e coscienza dell’instabilita’ dell’universo. Desideri irrazionali e
ingannevoli che suscitano la pazzia dei comportamenti. Dalla vita di corte
al mondo della giustizia, ai soldati, medici e mercanti, nonche’ ai poeti,
agli amanti, avari, ruffiani e gaglioffi di ogni
genere.) Testi. PRIGIONI E BANDITI.
Bibliografia. (Introduzione. Le noie del Croce con la giustizia:
testimone di una rissa in cui uno sbirro viene ucciso, fugge a Ferrara: il
processo per diffamazione intentatogli dal cognato nel 1590; la vita
notturna non senza qualche soggiorno in prigione. La giustizia all’epoca di
Croce. I "Duo Capitoli" sulla prigione: sofferenze fisiche e morali dei
prigionieri; l’arresto e la condanna degli innocenti; il problema della
tortura, il suo carattere disumano, la sua inutilita’. Il Croce condanna
apertamente la tortura e critica la giustizia. le canzoni dei truffatori,
dei ladri, dei banditi: “L’arte della forfantaria” e “La tremenda e
spaventevole compagnia de’ Tagliacantoni” o la vita di avventura in margine
alla societa’; “Il lamento di Pontichino” o l’indulgenza per il ladro
astuto; “Lamento e morte di Manas ebreo”: l’orrore dei supplizi e la
funzione del criminale pentito e castigato. Il banditismo a Bologna alla
fine del Cinquecento. Il capobanda Giacomo del Gallo e la “Barzelletta”
sulla sua morte. Il “lamento delli banditi” o il canto dei banditi
braccati nelle vall