A cosa serve la filosofia nella vita? Conferenze per i licei

Quando mi fu proposto di tenere alcune conferenze per i ragazzi dei Licei, pensai che anziché un tema specifico di storia della filosofia sarebbe stato più proficuo e più stimolante se io avessi affrontato una questione preliminare: perché studiare filosofia? Mi parve che fosse prioritario capire perché ci si mette a studiare qualcosa. Cosa vogliamo fare di noi stessi? A cosa miriamo? E soprattutto: a cosa serve la filosofia nella vita? Non si trattava di giustificare quest’attività dell’intelletto umano di fronte agli scettici che chiedono con un risolino di sufficienza: ma a cosa serve la filosofia? Già mi sembrava di sentirli: la filosofia non serve a niente, avrebbero detto, è un diletto per gente oziosa, stiamo con i piedi per terra, occupiamoci di cose pratiche. Già, come se riflettere e tenere i piedi per terra fossero strategie reciprocamente incompatibili! No, il mio atteggiamento era propositivo, e la mia domanda: a cosa serve la filosofia nella vita? presupponeva la convinzione di avere qualcosa di non banale da dire al riguardo. Sono passati tanti anni ormai dal giorno in cui mi colpì profondamente una domanda che il filosofo danese Søren Kierkegaard poneva a bruciapelo in Aut-Aut: cosa ne diresti, se chiedessi alla filosofia cosa deve fare l’uomo nella vita? Sarebbe davvero un argomento terribile contro di essa, se non avesse nulla da rispondermi. Bella domanda, pensai. A chi toccherebbe, infatti, questo compito, se non alla filosofia? Chi meglio della filosofia può rispondere a domande come queste: come devo condurre la mia vita? Chi sono io? Che cosa so di me stesso? Cosa devo fare per stare bene con me stesso? Cosa significa vivere autenticamente? Come vorrei che fossero le relazioni fra le persone? Come si trova la felicità? Che cos’è l’amore?

Con le sue domande, questo testo è all’origine della mia etica del reincanto. Come tale, è stato incluso, rielaborato ed ampliato, nel volume Riprendersi la vita. Per un’etica del reincanto, Tassinari, Firenze 2010.