La ragazza di neve

New York 26 novembre 1998 Parata del Ringraziamento. Kiera Templeton sta assistendo con i genitori alla grande parata organizzata per il giorno del Ringraziamento; tutto intorno è pieno di gente, di luci e di festa. Kiera è una bambina bellissima e ha delle fossette a cui i suoi genitori, Aaron e Grace, non riescono a negare nulla. Ad un certo pinto Kiera chiede un palloncino, di quelli che una ragazza vestita da Mary Poppins sta regalando a tutti i bambini che si avvicinano… Quante volte Aaron e Grace rivivranno quella scena nella loro mente? Quante volte desidereranno riavvolgere il nastro della vita ed evitare quel terribile momento in cui la piccola mano di kiera lascia quella del padre? Inizia così l’incubo che forse ogni genitore vive nella propria mente ogni volta che si trova con figli piccoli in mezzo ad una folla e Kiera diventa una delle migliaia di bambini che ogni anno si smarriscono negli Stati Uniti e di cui si perdono le tracce. La storia di Kiera si intreccia con quella di Miren Triggs che da studentessa prima e da giornalista affermata, poi, non riesce ad abbandonare il caso della scomparsa di Kiera, anche quando appare chiaro che la polizia non ha indizi da seguire. Poi, improvvisamente, a cinque anni dalla scomparsa di Kiera viene recapitato ai genitori un video di pochi secondi in cui si riconosce la bambina ormai cresciuta. Seguiranno altre videocassette dello stesso genere fino all’ultima, più inquietante in cui Kiera non si vede più… La storia è narrata attraverso continui salti temporali che, anziché rendere la narrazione più dinamica a mio avviso la appesantiscono, perché ti costringono a ritornare spesso sui tuoi passi per riannodare le fila della narrazione. A parte questo, però, il libro è ben scritto e la storia appassiona perché anche noi siamo impazienti di sapere cosa sia veramente successo a kiera.