Camillo Cortellini madrigalista bolognese

Benché l'interesse per la musica "antica" e il gusto dei "ritorni" abbia segnato periodicamente la storia della musica occidentale nella doppia direzione della ricerca erudita e dello stimolo al rinnovamento, solo ai giorni nostri tale tendenza si è arricchita di una terza dimensione: oltre che conoscere teoricamente la musica del passato e chiederle i fondamenti del proprio linguaggio, il nostro secolo vuole anche farla e farla ascoltare. Il rinnovato interesse per la musica pre-romantica, che si è andato gradualmente estendendo da un'élite di studiosi e compositori a un pubblico sempre più vasto, ha stimolato la ricerca di quell'immenso repertorio ancora in larga misura nascosto negli archivi e nelle biblioteche.
Sempre più numerosi sono oggi i gruppi vocali e strumentali, gruppi professionisti o formati da amatori, che chiedono al musicologo di orientarli nella scelta di musiche ingiustamente dimenticate. Il presente libro nasce appunto in quest'ottica e vuole essere un contributo alla conoscenza di un capitolo assai trascurato della storia musicale, quello del madrigale nato in una parte d'Italia che i manuali ci assicurano "influenzata" dalle grandi scuole madrigalistiche veneta e romana.
Camillo Cortellini, all'interno di tale produzione, appare forse come un "minore", ma proprio perciò la sua vita e le sue composizioni possono darci la misura di un far musica medio ma largamente accettato, la dimensione musicale di un'epoca in una determinata città. Il primo capitolo del libro, infatti, nel ricostruire le tappe della carriera di Cortellini, fornisce qualche apertura sulla vita musicale di Bologna, mentre i due successivi - che trattano della poesia e della musica dei madrigali - offrono una chiave di lettura per le pagine che qui vengono per la prima volta trascritte in notazione moderna, indicazioni d'esecuzione di una musica che si è conservata assai fresca ed attende soltanto di essere di nuovo goduta.