Nato qualche mese dopo il felice naufragio del matrimonio dei genitori, Teo Luci cresce in una grande e originale famiglia, educato da due poli opposti: sua madre, del Sud, allevata a balie, collegi e bugie; suo padre, del Nord, cresciuto tra i boschi e il cattolicesimo. Oltre al figlio, l'unica somiglianza nelle vite slegate dei suoi è la passione per il cinema: il motivo per cui si sono trasferiti a Roma, il mestiere che stanno imparando, la febbre che hanno tutte le persone di cui si circondano. E che presto finisce per contagiare anche Teo. Quando, al liceo, lui incontra Vera, se ne innamora perdutamente, di un amore puro e innocente, nuovo e travolgente, che dura un lampo, eppure gli cambierà la vita per sempre. Così, dopo che la loro storia finisce tragicamente e inspiegabilmente, Teo si ritrova a lottare con un dolore assoluto e, toccato il fondo, l'unico modo per continuare a vivere è cercare di risalire. Per ricucire quella cicatrice insanabile scoprirà di dover affrontare i traumi più spaventosi perché certe ferite, incredibilmente, già gli appartenevano.
Proposto da Giovanna Melandri al Premio Strega 2025 con la seguente motivazione:
«Questo romanzo di formazione propone un’inaspettata prospettiva maschile alla forza incomprimibile del dolore quando chiede di essere ascoltato e trasformato. È il racconto coraggioso e coinvolgente di una crescita, di un bambino che diventa uomo e di una prova iniziatica e dolorosa che trova lo spazio della cura in una famiglia allargata, allegra, unita anche dopo la fine di un matrimonio e liberamente ispirata a quella dell’autore. Attraverso una scrittura intensa, ritmata e colta, pagina dopo pagina, il racconto ci incalza per un’urgenza segreta. Non c’è vicenda umana, anche la più dolorosa, che non conservi una luce, una verità. E questo romanzo d’esordio di Nicola Campiotti ci porta lì, in quello stato e in quell’attimo in cui, mentre tutto sembra crollare e dissolversi, il dono del perdono riesce a irradiare una trasformazione preziosa, umana e spirituale. Sorprende la delicatezza e la cura con cui l’io narrante maschile mette a fuoco una galleria di personaggi femminili. E così insieme a Teo, autore-protagonista, ci completiamo nell’osservazione del desiderio di conoscenza di un giovane ragazzo con il mondo femminile, in una relazione che costeggia intimità e verità. Auguro un grande successo a questo libro la cui eroina è finalmente una professoressa di Filosofia! Gli auguro di essere letto e apprezzato da tanti ragazzi e studenti. Il libro scorre toccando universali umani come l’amicizia, la violenza e il perdono di sé e dell’altro come presupposto di vita piena. Resta nel cuore la descrizione di una maschile stagione dell’adolescenza, un temporale in cui il mondo prende forma e il primo amore ha l’effetto di un incendio. Ma poi soprattutto c’è lei, La Maestra; una straordinaria e ruvida professoressa che obbliga i suoi alunni e noi lettori a recuperare una certezza troppo dimenticata. Non c’è IA che tenga: incontrare una Maestra, nella scuola che educa alla vita è il più grande dei doni. E dunque consiglio questo libro anche per consentirgli di raggiungere tanti ragazzi catturati dalla rete affinché cerchino e auguralmente trovino tra i muri della propria scuola una guida in carne e ossa dotata del medesimo potere maieutico della professoressa di Filosofia capace di trasformare nella libertà la vita di Teo. Questo romanzo avvincente ha il grande merito di illuminare la scuola e il suo ruolo fondamentale non solo nel rinsaldare il tessuto civile e democratico di un paese ma anche nel sostenere i ragazzi nel loro unico e speciale percorso di individuazione. Risalta il pensiero che la violenza contro le donne possa essere sconfitta solo da uomini capaci di fare dell’ascolto il proprio bagaglio principale per incontrare insieme il mondo, sé stessi e il femminile. Presento questo romanzo, ironico e profondo al contempo, nella convinzione che meriti di continuare il suo