Lettere di eroine

Raffinata opera e magistrale esempio di letteratura erotica. L’opera abbastanza articolata, destinata ad intenditori riprende molte eroine del mito più un personaggio storico (Saffo)… attraverso questo personaggi viene affrontata l’amore in tutte le sue sfaccettature: dal punto di vista fisico, che sentimentale ed emozionale. Ovidio acutamente analizza i caratteri femminili, dalla scaltra seduttrice che finge virtù, dalla donna furiosa, alla donna vincolata a quella delusa. Le emozioni delle eroine vengono analizzate alla luce della tradizione classica, O. oltre a tener conto dei modelli greci di riferimento (Euripide - Sofocle - Omero - Callimaco) arricchisce i caratteri alla luce della modernità romana, ponendo l’accento che non solo il sentimento guida l’amore ma anche altro e sta all’uomo capirlo nella donna che cerca… l’opera a mio parere andrebbe affiancata dall’Arte d’amare perché completa il disegno che è chiaramente a formazione progressiva. Le donne in quest’opera dapprima recluse in casa sono emancipate, ma costrette a un ruolo ambiguo e declinante dall’asfissiante morale augustea, di cui Ovidio è un avversatore (morirà in esilio, il più grande letterato mai nato in Italia). Ovidio fonde elegia e epistola e crea un nuovo genere… ripreso molto nel periodo elisabettiano e quindi nella letteratura inglese, in particolar modo. Particolare enfasi meritano le epistole di Paride ad Elena e viceversa… per il fatto della coesistenza di diverse emozioni (sensualità mista a finta virtù, ma anche il desiderio dell’uomo di far sua la donna)… non a caso Ovidio era considerato il miglior poeta vivente, già quando era in vita… figuriamoci ora. Fortissimi i richiami a Callimaco, vedi Aconzio e Cidippe, infatti grazie ad Ovidio sappiamo ulteriori dettagli delle frammentate Aitia, lo stile è quello d’età ellenistica: colto, elegante ed erudito, non destinato a tutti.