Impareremo a riconoscere se siamo abitati da chiarezza razionale o da impulsi estatici, da istinti guerrieri o esplorativi, se siamo mossi dal desiderio di sottometterci a fatiche e di accendere fuochi per domare i metalli o dal piacere di plasmare esseri a nostra somiglianza. Le lettrici vedranno figure maschili entrare nella composizione del proprio spirito e i lettori scopriranno figure femminili guidare il loro agire. Una corretta manutenzione dell’anima farà sì che ognuno di noi individui innanzitutto ciò che lo rende umano e lo indirizza verso la propria personale felicità.
«Il senso e la tendenza dei Greci è di divinizzare l'uomo, non di umanizzare la divinità» - Goethe
«Nell'anima di ciascuno di noi, baratro misterioso e più profondo di qualunque abisso marino, ci sono i mostri del buio e della distruzione, ci sono Giganti violenti e cupi, Ciclopi e Minotauri, Arpie e Chimere: si tratta di riconoscerli e di isolarli: questo renderà possibile far agire contro di essi gli eroi che possono sconfiggerli, come Eracle, Teseo, Perseo. Ci sono spinte verso la luce solare e la calma saggezza, come in Apollo e Minerva, e oscuri desideri di cambiamento, di diventare multiformi come Proteo e Nereo. Ci sono istanze di costruzione, come in Prometeo, Dedalo, Efesto, e ancora più fortu ustanze di viaggio: la nostra anima si muove costantemente con Ermes tra il mondo dei vivi e quello dei morti, cerca il suo Vello d'Oro come Giasone, la sua Itaca come Ulisse, il volo come Icaro. Tutti abbiamo una Euridice da riportare alla luce»
Nel libro che vi accingete a leggere, le figure del mito greco sono interpretate in un modo che le connette inscindibilmente all’anima. Divinità ed eroi vengono presentati come raffigurazioni, immaginose e mutevoli, dei flussi di energia che percorrono l’anima umana. Flussi che la sommuovono, che si agitano, vorticosi come in una tempesta dentro di lei, o vi riposano con un sonno leggero e inquieto, pronto a ridestarsi. Dobbiamo immaginare che l’anima è questo movimento dentro di noi. Il termine greco “psiche” designa innanzitutto uno spirare d’aria, un soffio, un vento, per poi passare a indicare il principio vitale e, infine, le ombre dei trapassati. Il termine racchiude la gamma dei diversi e contraddittori aspetti che contraddistinguono nel bene e nel male la natura umana e la diversificano da quella di tutti gli altri esseri della terra. I Greci sentivano nell’anima dei mortali la discesa, la visitazione di Zeus ed Era, Atena e Afrodite, Apollo e Dioniso, vi vedevano la ferocia guerriera, l’amicizia amorosa, il furore e la pietà finale di Achille, il sacrificio di Ettore, la futilità di Paride, la bellezza rovinosa di Elena, la dolcezza di Andromaca… Nelle figure del mito greco, in cui divinità e pienezza della vita sono un’unica cosa e in cui convivono inseparabili il piano materiale e quello spirituale, vengono divinizzate tutte le componenti di cui consta la natura umana: gli istinti, le passioni, le follie, le attitudini. Queste componenti esistono ancora oggi ed esserne consapevoli ci farà del bene. Nei protagonisti del mito greco ogni lettore ritroverà pezzi della propria anima e, prendendone consapevolezza, potrà provvedere alla loro manutenzione. Ognuno potrà, leggendo, capire se la propria predisposizione è orientata da Apollo o da Dioniso, da Achille o da Ulisse, da Eracle o da Prometeo.