I giudizi sospesi

Silvia Dai Pra'
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Editore: Mondadori
Collana: Scrittori italiani e stranieri
Codice EAN: 9788804746362
Anno edizione: 2022
Anno pubblicazione: 2022
Dati: 492 p.,libro rilegato
Disponibile anche in eBook a € 10,99

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Descrizione

I Giovannetti sono una famiglia felice. O forse lo sembrano soltanto? Si sa, a volte l'apparente felicità è direttamente proporzionale alla quantità di polvere accumulata sotto il tappeto. Il padre Mauro insegna storia e filosofia: brillante e bello come un attore, è la leggenda del liceo locale. La madre Angela è professoressa di arte alle medie, ama il suo lavoro, ma ancora di più i figli e il marito. Perla è una fuoriclasse, bravissima a scuola, responsabile: matura, da sempre; Felix è il fratello minore, affettuoso e intelligente, un po' imbranato, da sempre offuscato dalla luce accecante della sorella. Tutti si aspettano grandi cose da Perla. Ma da quando si è fidanzata con un certo James, un ragazzo più grande su cui circolano brutte voci – un violento, un bugiardo – è cambiata: insofferente, sarcastica, nulla le interessa più. Potrebbe essere una semplice crisi adolescenziale, la sana ribellione di una ragazza che non ha mai dato problemi, ma l'origine del suo malessere si rivelerà ben più radicale e implicata con il lato oscuro della famiglia in cui è cresciuta: i compromessi, le rinunce, le ipocrisie che fino a quel momento erano sembrate accettabili si riveleranno velenose, infestanti. Felix, "il figlio sbagliato", ironico, intelligente e defilato, è l'osservatore ideale, ed è dalla sua voce apparentemente disillusa ma in realtà disarmata e struggente che ci viene raccontata tutta la storia. I giudizi sospesi mette in scena con rara potenza venticinque anni della storia di una famiglia, indagata nelle sue dinamiche più autentiche e nascoste. Una narrazione robusta e strutturata, in fitto dialogo con la tradizione del grande romanzo americano; una scrittura splendida: luminosa, generosa, mossa, capace di accendere il coinvolgimento del lettore. Viene spontaneo chiamare per nome i personaggi di Dai Pra', e una volta chiuso il libro ci mancano. Sono cambiati rispetto a come li avevamo incontrati all'inizio: sono cresciuti? Sono feriti? Entrambe le cose, come succede a tutti. E pensiamo a loro con la stessa dolce malinconia, con lo stesso senso di famigliarità e di scoperta nella distanza con cui rievocheremmo dei compagni di scuola.

Proposto da Sergio De Santis al Premio Strega 2023 con la seguente motivazione:
«Nell’affollato campo delle storie di famiglia è ormai difficile non cadere nel già detto o nel già letto. Ci riesce Silvia Dai Pra’ nel suo I giudizi sospesi anche grazie a una narrazione generosa, guidata da una sapiente ironia e da una scrittura tanto intrigante e originale da spingermi a proporlo al Premio Strega. Si tratta della storia di una famiglia dei nostri tempi, che copre l’arco di venticinque anni. A raccontarcela è il più giovane, ma anche il più disincantato dei suoi componenti, Felix. Il padre è un carismatico professore di storia e filosofia; la madre, insegnante anche lei, ha scelto di ruotare nell’orbita del marito e dei figli; la sorella, Perla, è tale di nome e di fatto, e in lei risiedono le aspettative dei genitori, trincerati in un intellettualismo un po’ velleitario, ma a loro parere tanto salvifico da dover essere assolutamente trasmesso ai figli. La famiglia potrebbe essere felice, perfetta, ma la vita non lo è, e aspetta tutti al varco nella persona di un giovane attraente quanto bugiardo e manipolatore, che ruberà loro «Perla-la-perla», avvelenandola con uno di quegli amori tossici destinati a distruggere l’illusoria armonia di quella famiglia colta, illuminata, ma che forse non aveva capito, come recita l’ultimo rigo del libro, che «con la ferocia non puoi ragionarci». Quale ferocia? Quella che può annidarsi, come una malattia latente e minacciosa, in ogni individuo, in ogni famiglia, per manifestarsi a volte improvvisa e devastante, costringendo ognuno a fare i conti con una realtà il cui senso pare non concedere o pretendere altro se non innumerevoli giudizi sospesi.»