D’une réforme à l’autre (816-934) (eBook)

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Michèle Gaillard
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Compatibilità: Tutti i dispositivi
Lingua: Fra
Editore: Éditions de la Sorbonne
Collana: Histoire ancienne et médiévale
Codice EAN: 9791035101947
Anno pubblicazione: 2019
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Descrizione

Les dates de deux réformes monastiques, 816 et 934, encadrent le propos de ce livre. Entre ces deux dates, l’empire carolingien a changé de visage, la région étudiée est passée du statut de cœur d’un empire à celui de région disputée entre les deux principales entité politiques, la Francie de l’Est et la Francie de l’Ouest, avec pour arbitres les grandes familles aristocratiques qui étendent leurs emprises sur les sièges épiscopaux et les communautés religieuses. Dans leur processus et leurs motivations, les deux réformes de 816 et de 934 se ressemblent peu. La première, initiée par l’empereur Louis le Pieux et son conseiller Benoît d’Aniane, doit s’appliquer à tous les monastères de l’Empire carolingien. Elle est guidée par un souci d’uniformisation et d’efficacité de la prière des moines. La seconde, appuyée par l’évêque de Metz Adalbéron Ier, grand aristocrate lotharingien, est menée à l’initiative de clercs et de moines pieux des diocèses de Metz, Toul et Verdun, regroupés dans l’ancien monastère de Gorze sous la direction d’Einold et de Jean de Vandières. Cependant, à l’origine des deux réformes s’exprime la même volonté de restaurer la vie monastique par l’observance de la règle de Saint Benoit de Nursie et la remise en ordre du temporel monastique. Le présent ouvrage est né d’une interrogation sur la notion de réforme, en particulier dans le milieu monastique, et sur son corollaire, la notion de décadence, amplement invoquée par les réformateurs. Par-delà l’histoire de la réforme monastique en Lorraine carolingienne, l’ouvrage met en évidence la façon dont les communautés religieuses ont construit leur patrimoine et leur histoire, les relations étroites de ces communautés avec le pouvoir, royal, aristocratique ou épiscopal, ainsi que la façon dont ces communautés ont exercé leur fonction essentielle, celle de la prière et de la mémoire.