Bildkonzeption und Wahrheitsanspruch in Oliver Stones Film "JFK" (eBook)

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Nicole Mühlhausen
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Lingua: TED
Editore: GRIN Verlag
Codice EAN: 9783640200221
Anno pubblicazione: 2008
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Descrizione

Studienarbeit aus dem Jahr 2005 im Fachbereich Filmwissenschaft, Note: 1,3, Freie Universität Berlin (Theater-/Filmwissenschaft), Veranstaltung: Hauptseminar, Sprache: Deutsch, Abstract: Die Objektivität der Photographie verleiht ihr eine Überzeugungsmacht, die allen anderen Bildwerken fehlt.[...] Das ästhetische Wirkungsvermögen der Photografie liegt in der Enthüllung des Wirklichen. 1 Wenn es keine zuverlässigen Wege zur Wahrheit der Vergangenheit gibt, wenn Fotografien und Filme keine Spiegel mit Gedächtnissen, sondern eher, wie Baudrillard meint, Spiegelkabinette sind, dann läge unsere beste Antwort auf diese Krise der Repräsentation darin, [...]: [s]o viele Seiten dieser Spiegel wie möglich in Anschlag zu bringen, um die Verführungskraft von Lügen zu enthüllen.2 Das hier von Bazin postulierte Vertrauen in die Fähigkeit der Kamera, objektive Wahrheiten von Menschen, Objekten und Ereignissen sichtbar zu machen, begründet er mit dem strengen Determinismus des fotografischen Verfahrens. Mit der Entwicklung der Fotografie in der Mitte des 19. Jahrhunderts entsteht ein Bild von der äußeren Wirklichkeit zum ersten Mal automatisch, befreit von den subjektiven „Verfälschungen“ durch den darstellenden Künstler. Diese Wirkungsmächtigkeit schrieb Bazin jedoch nicht nur der Fotografie, sondern gleichermaßen dem Film zu, da diesem Medium ebenso ein determiniertes, fotografisches Verfahren zugrunde liegt. Darüber hinaus vermag es der Film, die Dinge in der Zeit und ihrer damit verbundenen Veränderung zu zeigen, während das Foto nur die Fähigkeit hat, das Darstellungsobjekt in einem bestimmten Augenblick vor seinem zeitlichen Verfall zu konservieren. Doch dieses Vertrauen in die Objektivität und die wahrheitsenthüllende Kraft der Fotografie und der Filmbilder ist in den vergangenen dreißig Jahren stark erschüttert worden. Der scheinbar unstillbare Hunger der Menschen nach Bildern hat zu einer massenhaften Verbreitung von Bildern und zu einer fortlaufenden Innovation der Bildmedien geführt. Es kann nicht mehr geleugnet werden: Wir leben in einer von Bildern dominierten Welt. Insbesondere die Feuilletons reagieren mit zunehmen-der Skepsis und Missbilligung auf diese übermächtige Bildpräsenz, die von ihnen als apokalyptische Bilderflut oder sogar als Bilderhölle tituliert wird. In den wissenschaftlichen Diskursen findet vornehmlich eine Auseinandersetzung mit den elektronischen Fernsehbildern und den digitalen Bildern statt. Ihre äußerste Zuspitzung erreichte diese wissenschaftliche Bilddebatte durch die populär gewordene „Simulationstheorie“ von Jean Baudrillard. [...]