Du Soldat Inconnu aux monuments commémoratifs belges de la guerre 14-18 (eBook)

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Stéphanie Claisse
Stéphanie Claisse
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Lingua: Fra
Editore: Académie royale de Belgique
Collana: Monographies
Codice EAN: 9782803103553
Anno pubblicazione: 2013
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Descrizione

L’armistice n’a pas apporté la paix... des esprits. Le Soldat inconnu enterré sous la Colonne du Congrès à Bruxelles, le monument national qui devait être élevé dans la capitale et les monuments aux morts érigés partout en Belgique ont suscité moult débats au lendemain de la Première Guerre mondiale. Afin de scruter les mémoires de la Grande Guerre en Belgique, des sources très diverses (centres d’archives, presse, réglementations, cartes postales, listes de souscriptions, etc.) ont été sondées et différentes approches (institutionnelle, culturelle, anthropologique, sociale, économique et politique) ont été combinées. La première partie de l’ouvrage revient sur la fin de la guerre, vécue de différentes manières et à des moments distincts par la population belge. Entre exaltation, haine et (dés)espoirs, le « retour à la normale » prendra du temps. Les monuments éphémères dressés pour la Joyeuse entrée du 22 novembre 1918 préfigurent ceux, plus durables, qui seront inaugurés par la suite. On fête les vivants, on glorifie les morts. L’histoire du Jass inconnu fait découvrir les aspirations de la population et des associations, ainsi que les tergiversations du gouvernement. La seconde partie s’attèle à raconter la façon dont des milliers de monuments ont été imaginés, pensés, réalisés (ou non), financés et perçus par tous les niveaux de pouvoir mais aussi par les artistes et la population. L’appel à la sobriété commémorative lancé par l’État sera délibérément ignoré par les acteurs locaux. Pour les associations, les comités et les familles endeuillées, ériger des monuments à « ses » morts constitue un réel besoin, une raison de (sur)vivre. C’est pourquoi, malgré les difficultés – notamment pour trouver un financement ou choisir un emplacement – des monuments ont été dressés partout en Belgique. Ces monuments commémoratifs – aujourd’hui parfois délaissés – demeurent les témoins fascinants d’une époque pleine d’attentes et de (res)sentiments.