La tragedia come forma del possibile. Riflessioni sulla poetica di Eschilo

Antonio Valentini
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Editore: Mimesis
Collana: Forme del possibile
Codice EAN: 9788857520728
Anno edizione: 2013
Anno pubblicazione: 2013
Dati: 222 p.

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Descrizione

L’idea di fondo di questo libro è che uno dei tratti distintivi della tragedia attica, e in modo esemplare di quella eschilea, sia il suo configurarsi come un potente dispositivo di produzione del possibile, intendendo con ciò quell’inesauribile eccedenza di senso che, nel determinato, ossia nel dato, trascende il determinato stesso, mostrandosi come “altro del dato”. In questo quadro, assumendo come motivo conduttore dell’analisi il tema della rappresentazione, e muovendo da una prospettiva filosofica i cui referenti principali devono essere rintracciati per un verso nella teoria della tragedia di Nietzsche e per altro verso nella riflessione estetica di Adorno, l’indagine offre una ricognizione di alcune tra le più significative letture, relative appunto all’opera di Eschilo o alla tragedia attica in generale, che ci sono state consegnate dal dibattito contemporaneo, quale si è sviluppato dal Novecento a oggi (da Walter Benjamin a Jean-Pierre Vernant, da Mario Untersteiner a Charles Segal, da Nicole Loraux a Pierre Judet de La Combe). Il risultato è una ricomprensione dell’opera di Eschilo che pone al centro dell’attenzione questioni di profonda rilevanza sia estetica che etica, quali il rapporto tra arte e realtà (e di conseguenza tra arte e verità) e il rapporto tra autonomia e non-autonomia della forma artistica, con particolare riferimento alla funzione critica, e insieme utopica, che quest’ultima è chiamata a svolgere.